La Gazzetta dello Sport

Ceppitelli ci mette la testa Festa Cagliari, Atalanta 7a

●Il rapido 2-0 del Napoli contro il Crotone dà tranquilli­tà ai sardi, che segnano all’87’. Nerazzurri in Europa League, ma dai preliminar­i

- Fabio Bianchi INVIATO A CAGLIARI @fabiowhite­s

Palloni gialli piccoli e grandi scagliati dai giocatori verso i tifosi, acqua e lacrime allegre versate a fiumi, i figli maschi e femmine dei sopravviss­uti, con rigorosa maglia rossoblù dei papà, che corrono per il campo, e i tifosi che ballano. Festa grande alla Sardegna Arena. «Casteddu» è salvo, sarà ancora Serie A. Festa grande anche se era tutto più o meno previsto. Ma non si sa mai, dopo un anno vissuto pericolosa­mente (e malamente, diciamolo) togliersi di dosso l’ansia è una liberazion­e. Il Cagliari chiude con una vittoria, magari non meritata, ma tutto fa brodo quando è festa. L’Atalanta si deve accontenta­re dei preliminar­i di Europa League, ma giù il cappello alla Dea: anche quando il Milan vinceva largo ha provato ad aggiudicar­si la partita. Dovranno ritrovarsi un po’ prima per la stagione che verrà, pazienza. Confermars­i ad alti livelli, nonostante le cessioni iniziali e gli infortuni successivi, è stato importante. Restare in Europa è stato importante. Presentare, come sempre, volti nuovi, tipo Barrow, è garanzia di futuro. La Gasperini band è pronta a divertire ancora. PALLINO NERAZZURRO Anche qui a Cagliari ha fatto la partita. Nonostante il tecnico avesse a disposizio­ne un’Atalanta quasi 2 con tanti uomini in infermeria o in castigo, Da Spinazzola a Masiello (e con Gosens perso presto). Gasp ha scelto di lasciar fuori Barrow per un attacco più tecnico con Ilicic ma meno «profondo». E la Dea ha cominciato presto a comandare il gioco. Il gioco delle parti veniva rispettato in pieno: l’Atalanta mostrava la maggior qualità, il Cagliari la grinta, con un inevitabil­e orecchio al San Paolo. Nonostante un possesso palla da paura (vicino al 70%) sono stati i sardi ad avere le prime occasioni da gol con Farias (sprecone) e Deiola (bravissimo Gollini a riprendere la posizione dopo la deviazione di Caldara) e nel finale con il gol partita di Ceppitelli di testa su corner del subentrato Cigarini. La Gasperini band invece manovrava bene ma ha faticato a creare occasioni, con Gomez asfissiato da Pisacane manco fosse un prigionier­o e Ilicic che cuciva il gioco al largo.

CALDARA SPRECA Nel primo round Pavoletti ha salvato di testa (ovviamente) sulla riga il tiro di Palomino. Nel secondo Gasp ha inserito Barrow per avere più profondità, ma non era giornata per i gol. Cragno ha fatto una paratona su Freuler e Caldara subito dopo l’1-0, al tramonto della sfida, ha fallito il suo primo rigore in Serie A e ora andrà alla Juve. Poco male, perché nel frattempo arrivavano le buone notizie da Napoli per il Cagliari e le cattive da San Siro per l’Atalanta. C’è stato il tempo per i sardi di far salutare Cossu e per la Dea di far esordire in A, a 27 anni suonati, il portiere Rossi. E vissero tutti felici e contenti. O quasi.

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