La Gazzetta dello Sport

Crollo Aru, la giornata più dura Un calvario lungo 33 chilometri

41” s.t. s.t. s.t. s.t. 1’20” s.t. s.t. 1’32” 19’31” 2’11” 2’28” 2’37” 4’27” 4’47” 4’52” 5’34” 5’59” 6’13” 25’14” ●Il sardo arriva a 19’31” da Yates. Era al Giro per vincere, ora deve rimettere tutto in discussion­e

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A SAPPADA twitter@ghisagazze­tta

di 1040). Yates sa che non può essere ancora tranquillo.

SALUTI Questa è anche l’arena del tracollo di Fabio Aru. Come già al Tour 2016, quando perse 17’ nel tappone del Monte Bianco, vinto dalla tensione, dal nervosismo e dall’ansia del risultato, il campione italiano vive la giornata più amara. Sempre staccato a crono e in salita, sullo Zoncolan aveva ceduto sabato 2’23” e si è salvato solo di grinta. Al via da Tolmezzo era in generale a 5’33”. Ieri è crollato di nervi a 33 km dall’arrivo, sul Sant’Antonio, lui che era venuto al Giro per vincerlo. La procession­e dolorosa di Fabio, circondato dai gregari, ammutolisc­e le sue montagne: arriva a 19’31”. Non ha senso continuare in queste condizioni: l’importante è ripartire subito, magari già dal Tour, per non lasciarsi macerare da dubbi infiniti.

Era venuto al Giro con il sogno di indossare di nuovo quella maglia rosa portata per un giorno nel 2015 a Jesolo. Per provare ad aprire le ali e a volare come a Cervinia e al Sestriere, quando persino sua maestà Contador era stato costretto alla resa. Dopo il 2° posto di 3 anni fa, Fabio Aru puntava a salire sul gradino più alto del podio, come in quella notte magica del settembre dello stesso anno, a Madrid, quando conquistò la Vuelta. Si era presentato al via da Gerusalemm­e con ambizioni grandissim­e. Il Giro gli mancava dopo 2 anni di assenza: il primo per scelta, il secondo per infortunio. Questo doveva essere il suo Giro, quello del testa a testa con Froome, padrone di 4 Tour e una Vuelta. Invece s’è capito già dalle prime tappe che qualcosa non funzionava. Così ogni montagna s’è trasformat­a nell’Everest. Ieri per il sardo c’è stata una via crucis lunga 33 km. I compagni l’hanno rincuorato, gli hanno chiesto di non mollare, l’hanno illuso (forse) che ci sarà un domani BETTINI in questo Giro. Aru è rimasto con lo sguardo perso nel vuoto. Vittima di un corto circuito nervoso cominciato 24 ore prima sullo Zoncolan. La smorfia della faccia trasmettev­a un grande senso di avviliment­o. Avrebbe voluto sparire, Fabio, per evitare l’umiliazion­e. Invece una telecamera l’ha inquadrato, impietosa, e la sua espression­e s’è tramutata in rabbia. «Vattene», ha detto, rafforzand­o il concetto con la mano sinistra. All’ombra del monte Peralba, dove nasce il Piave, il Tricolore ha vissuto la sua giornata peggiore.

 ??  ?? Il Tricolore Fabio Aru, 27 anni (al centro), scortato da due compagni di squadra quando è cominciata la crisi sulla seconda salita
Il Tricolore Fabio Aru, 27 anni (al centro), scortato da due compagni di squadra quando è cominciata la crisi sulla seconda salita
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