La Gazzetta dello Sport

Petrux: «Podio che mi servirà» Dovi: «Errore inaccettab­ile»

●Danilo pilota ufficiale 2019? «Loro mi conoscono, ma fare 2° aiuta...». Lorenzo ai titoli di coda

- Giovanni Zamagni LE MANS

Adifferenz­a di tanti piloti, non cerca scuse. Non lo fa nemmeno questa volta, dopo uno sbaglio che lui stesso definisce «inaccettab­ile». Nemmeno a fine 2017, dopo aver perso il titolo, Andrea Dovizioso era così deluso. «È un errore molto pesante, non da Dovizioso: mi ci vorrà tempo per farmela passare, per metabolizz­are uno sbaglio che non mi riesco a spiegare» non si dà pace. Apparentem­ente, aveva la situazione sotto controllo: passato di forza Jorge Lorenzo, si pensava che Andrea potesse subito allungare. Invece, poche decine di metri dopo ecco l’errore in frenata. «Ho deciso di superare Lorenzo perché, come a Jerez, era in difficoltà e dietro di me c’era Zarco che mi sembrava un po’ agitato, pronto a infilarsi anche quando non c’è lo spazio. Per passare Lorenzo ho dovuto cambiare un po’ traiettori­a: sono arrivato alla sei leggerment­e largo, ma non gli ho dato troppa importanza. Ho fatto scivolare la gomma posteriore per caricare l’anteriore, come si fa sempre in questi casi, ma si è chiuso lo sterzo. Ci può stare di cadere quando sei al limite, non quando hai la situazione in pugno: per questo dico che è inaccettab­ile. Forse è successo perché ero troppo tranquillo. Devo chiedere scusa alla Ducati: hanno fatto un lavoro impeccabil­e» dice con la consueta signorilit­à. In una giornata così negativa, rimane la soddisfazi­one di una competitiv­ità oltre ogni aspettativ­a. «Sì, siamo veloci: 49 punti di distacco da Marquez sono tanti, ma abbiamo la possibilit­à di recuperare», prova a essere ottimista.

PODIO MERITATO Lo è Danilo Petrucci, autore di una gara bella e forse decisiva per il suo futuro. «Se continua così si merita una moto ufficiale» dice l’ingegnere Gigi Dall’Igna ai microfoni Sky. «Non credo che una gara possa incidere sulla decisione: la Ducati mi conosce da tanti anni, sanno qual è il mio valore. È chiaro, però, che un secondo posto aiuta…» sorride felice. Petrucci racconta come ha conquistat­o questo podio più che meritato: «Come al solito sono partito male, ho fatto un errore e mi hanno passato in due. Dietro a Marquez riuscivo a tenere abbastanza bene il passo e quando gli si è chiuso lo sterzo alla curva tre ho sperato che fosse in difficoltà. Poi, però, al giro successivo ha fatto il primato della pista e ho smesso di illudermi… Mi ha staccato e avevo un po’ di margine su Rossi: inutile rischiare di più, molto meglio un 2° posto che finire nella sabbia».

SFINITO Per Jorge Lorenzo, invece, un’altra prestazion­e deludente: le possibilit­à di rimanere in Ducati sono ormai nulle. Anche perché Jorge sembra commettere sempre gli stessi errori. Ma lui dice che non è così. «Tutti nel paddock sanno cosa può fare Lorenzo con una moto competitiv­a», ripete per l’ennesima volta una frase che pare fuori luogo. E poi: «Dovrei cambiare tattica e non spingere all’inizio? Quello che faccio va bene. Ma devo usare troppa energia, dopo 5 giri perdo lucidità. In Ducati mi devono credere, fare quello che chiedo». Siamo ai titoli di coda.

LA CHIAVE nella classifica iridata a 5 punti da Viñales. Il ternano si gioca le carte per il team ufficiale

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