Allegria Mancini «È importante vincere e divertirsi Mario è andato bene ma può fare di più»
●Il c.t.: «Va tenuta meglio la palla, con la Francia sarà dura. Sul 2-1 si è sentito il peso del passato»
Roberto Mancini ascolta con la mano sul petto l’inno italiano LIVERANI Il c.t. con Balotelli, tornato in Nazionale dopo 4 anni AFP Il Mancio con Belotti AFP Mancini-Oriali la coppia Inter è tornata GETTY
Il Mancio è fra i primi ad entrare sul prato del «Kybunpark» nella fase di ricognizione. Parla a lungo con il team manager Lele Oriali, a bordo campo c’è invece Marco Tardelli in veste di commentatore Rai. E nel giro di pochi minuti ecco Billy Costacurta, oggi vice commissario Figc, ieri enorme campione del Milan degli invincibili. Insomma, a bordo campo ci presentiamo sempre piuttosto bene, ora bisogna ritrovare alla svelta l’amore di un popolo ferito dall’eliminazione mondiale, ma sempre presente. Come ieri: circa 10.000 italiani a San Gallo. «Divertirsi e osare anche a costo di sbagliare. Spero che la gente ci segua con entusiasmo, ma tocca a noi trascinarla. Abbiamo giocatori pieni di talento e in questi giorni abbiamo lavorato divertendoci. Il passato lasciamocelo alle spalle». Così Mancini domenica, alla vigilia della sua prima volta da c.t..
SI PUÒ SORRIDERE L’Italia che apre la nuova era si presenta con l’annunciatissimo tridente: davanti ci sono Politano e Insigne a supportare Balotelli; in mezzo al campo iniziano Florenzi, Jorginho e Pellegrini; dietro c’è mezzo Milan con Donnarumma in porta e Bonucci-Romagnoli coppia centrale; i terzini sono Zappacosta e Criscito. Insomma, il Mancio si circonda subito dei «suoi»: Bonucci, Criscito e Balotelli. E non è un caso che la prima firma della gestione Mancio sia proprio quella di SuperMario. «Nel primo tempo ho visto cose positive, e da qui dobbiamo ripartire - dice il c.t. azzurro al termine della gara -. Poi, dopo un’ora di gioco è emersa la stanchezza e loro sono venuti fuori bene. D’altronde stanno da tempo preparando il Mondale e la condizione generale è superiore alla nostra». Analisi che non fa una piega, fino a quando gli azzurri hanno tenuto il gusto ritmo l’Arabia non ha mai tirato in porta. Italia ben organizzata dietro, buon pressing e idee piuttosto chiare anche nella fase offensiva. Ora Francia e Olanda, «e magari giocheremo meglio, di solito è così quando incontri certe nazionali - continua Mancini - Di sicuro cambieremo parecchio a livello di formazione, serviranno nuove energie, darò spazio ancor di più ai giovani. Volevo chiamare dall’Under Cutrone e Barella, ma purtroppo sono infortunati».
TUTTI A TEATRO Capitolo Balotelli: «L’ho tolto perché aveva qualche problemino agli adduttori. Può fare molto meglio, le sue qualità sono importanti. In ogni modo, come prima gara è stato abbastanza bravo». A Jesi hanno organizzato un teatro per l’esordio del Mancio, «e anche per questo sono contento di aver vinto, altrimenti non tornavo a casa - ride -. Scherzi a parte, è fondamentale aver ritrovato il successo (l’Italia non ci riusciva da ottobre, in Albania, ndr). La pressione era forte anche sui ragazzi, che infatti dopo l’1-2 dell’Arabia hanno avuto qualche passaggio a vuoto. In generale, però, ho visto grande entusiasmo, il primo tempo è stato di qualità: non abbiamo concesso niente dietro, mentre in avanti siamo stati veloci nelle combinazioni andando al tiro parecchie volte. Sì, nel gruppo c’è una grande voglia di ripartire e di riportare la Nazionale nel cuore della gente. Ora vediamo di fare bella figura e magari di vincere anche contro la Francia». Intanto, il Mancio incassa l’incoraggiamento di Gianni Infantino, numero uno Fifa: «Mancini è stato un grande giocatore ed è un grande allenatore, può dare gli impulsi giusti, anche se serve che là davanti la buttino dentro con continuità». Chiude Pizzi, c.t. dell’Arabia Saudita: «Nel secondo tempo abbiamo tenuto testa a una delle migliori nazionali, sebbene non sia al Mondiale. Ha un allenatore di grande livello, una storia ineguagliabile».
HA DETTO
«Nel primo tempo ho visto cose positive e da qui dobbiamo ripartire»
«Ho tolto Balotelli perché aveva un problemino agli adduttori»