Lo staff di Carlo a Castel Volturno con ADL E intanto la figlia cerca casa al Vomero
●Il figlio del tecnico e i colleghi visitano il centro e indicano le migliorie da apportare, tra cui anche una piscina
NAPOLI
Una mezza giornata a Castel Volturno e la sorpresa di trovare lì Aurelio De Laurentiis in versione «direttore dei lavori». La prima presa di contatto dello staff di Ancelotti (il figlio Davide che farà da vice, il preparatore atletico Francesco Mauri, il preparatore dei portieri Alessandro Nista e il genero di Ancelotti, Mino Fulco, che dovrebbe fungere da nutrizionista) con il centro sportivo del Napoli è stata lunga e proficua, anche se Davide Ancelotti è rimasto stranito dal fatto che le squadre del settore giovanile si allenino altrove. C’è da lavorare per implementare le strutture del club azzurro, magari con una piscina, ma c’è la volontà di De Laurentiis di farlo (come dimostra la sua presenza ieri in sede con tanto di architetta per prendere nota delle migliorie da apportare) e soprattutto di farlo in fretta visto che Ancelotti il 9 luglio sarà a Castel Volturno per il raduno.
KATIA CERCA CASA Per allora non sarà tutto pronto ma al ritorno dal ritiro i campi saranno a posto e Carletto potrà iniziare il lavoro di scarico verso l’inizio della stagione. Fin qui, la Napoli di Ancelotti è stata essenzialmente Fuorigrotta, la culla dello stadio San Paolo. Adesso tutto cambierà. Per iniziare, la figlia Katia ha visto già numerose case in città, precisamente tra via Manzoni, il Vomero e Posillipo, per lei e il marito Mino e pure per il fratello Davide. Nel frattempo ha girato al papà le foto di alcune abitazioni anche se De Laurentiis si è detto disponibile ad accompagnare di persona la moglie di Ancelotti, Mariann Barrena McClay, a fare i sopralluoghi del caso. Del resto, se Ancelotti ha accettato il Napoli è anche per vivere a pieno la città e per goderne le bellezze come in occasione del matrimonio di Katia: Carletto prese una stanza all’hotel Vesuvio, dove De Laurentiis ha il suo quartier generale in città, e da lì ammirò il panorama del golfo che tanto volte aveva già apprezzato in ritiro con il Milan. Quelli per Carlo sono stati giorni speciali: da favola le nozze di Katia e Mino a Tenuta San Domenico, indimenticabile l’emozione di accompagnare la figlia all’altare. Brividi, come quelli vissuti quando il San Paolo applaudì il Milan di Sacchi, comandato in campo proprio da Ancelotti, in quel famoso Napoli-Milan 2-3 del primo maggio 1988.
MONDIALE E CHAMPIONS La sportività del pubblico partenopeo Ancelotti non l’ha dimenticata anche se poi a Fuorigrotta, da panchinaro, ha patito l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale ‘90 per mano dell’Argentina. Un sogno infranto, proprio come il sogno Champions che il Milan allenato da Carletto coltivava nel 2008 prima di incappare a Napoli in una severa sconfitta per 3-1 (gran protagonista Hamsik, autore di un fantastico gol coast to coast) che costò la qualificazione. L’immagine di Ancelotti sconsolato fece il giro del mondo anche perché quella domenica gli azzurri si qualificarono per l’Intertoto, prima manifestazione europea dell’era De Laurentiis. Adesso il presidente lo ha ingaggiato soprattutto per fare strada in Champions League. Fin qui il Napoli non è mai andato oltre gli ottavi, fermato da Chelsea e Real Madrid. Due squadre che Ancelotti conosce bene.