La Gazzetta dello Sport

Pep chiama Sarri «Che spettacolo con te in Premier»

●«Il calcio del Napoli è un brindisi al sole. La Juve? Sette scudetti di fila dimostrano la sua forza»

- Fabiana Della Valle INVIATA A CAPRIATA D’ORBA (AL)

Il perfezioni­sta a volte è un po’ sbadato. Pep Guardiola è il primo ad arrivare al campo pratica del Villa Carolina Golf Club: mentre gli altri chiacchier­ano lui prova e riprova i colpi, accompagna­to dal maestro e dal figlio Marius. Lo stile non è male, l’unica pecca sono le scarpe: «Ho dimenticat­o a casa quelle giuste», si lamenta con Michel Platini. Dice di non voler parlare di mercato, poi però gli nomini Maurizio Sarri e il tecnico del City si scioglie: «Per me è uno dei migliori in assoluto».

Ancelotti è andato al Napoli e Sarri potrebbe sostituire Conte al Chelsea. Le piacerebbe averlo come avversario in Premier ?

«Se verrà in Inghilterr­a sarà un piacere. Per uno come me che ama godersi le partite sul divano, il Napoli è uno spettacolo e il suo calcio è un brindisi al sole. Spesso un allenatore si giudica dalle vittorie, ma bisogna guardare la forma oltre alla sostanza: Sarri faceva giocare bene l’Empoli e a Napoli ha fatto un lavoro strepitoso».

Però zero titoli quest’anno. Che cosa manca al gioco di Sarri per ottenere risultati?

«Niente. Il calcio è questione di dettagli. Forse se con l’Inter fosse finita 1-2 la Juve non avrebbe vinto lo scudetto. I bianconeri brillano per sicurezza nel gioco e hanno una solidità societaria che rende tutto più facile. Tanti allenatori, come me, hanno avuto la fortuna di avere grandi giocatori e grandi club che ti aiutano a vincere. Ma per giudicare un tecnico bisogna osservare come gioca la sua squadra».

Il Napoli incanta, ma la Juve domina in Italia.

«I 7 scudetti di fila dimostrano tutta la forza del club. A volte si tende a dare tutto per scontato, ma ciò che ha fatto la Juve è incredibil­e e spesso sottovalut­ato. In più quest’anno ha vinto contro una delle squadre migliori del mondo come il Napoli, e questo dà ancora più valore ai loro risultati».

La dote migliore di Allegri?

«Per conquistar­e quattro scudetti e quattro Coppe Italia di fila ci vuole costanza: devi essere sul pezzo ogni giorno».

Cosa serve alla Juve per vincere la Champions?

«Loro lo sanno di sicuro meglio di me. In Europa può capitare di uscire per una brutta giornata, ma se vinci così tanto vuol dire che sei forte».

A proposito di squadre forti, come si batte il Real dopo tre Champions di fila?

«E’ un traguardo incredibil­e, la Champions è molto complicata e già vincerla un anno è un’impresa, ● i titoli conquistat­i da Pep Guardiola allenatore, per ultimo la Premier League con il City. In campo internazio­nale ha vinto, fra l’altro, 2 volte la Champions figuriamoc­i tre. Zidane ha dimostrato tutto il suo valore. Mi auguro di dargli più fastidio l’anno prossimo. E che vinca qualcun altro...».

Vorrebbe ancora portare via Bonucci dalla Serie A?

«In ogni campionato ci sono giocatori forti, finché stanno bene restano. Bonucci è al Milan, no? E poi avevo detto niente domande di mercato...».

Allora parliamo del Mondiale: quali sono le sue favorite?

«Quelle di sempre: Brasile, Argentina e Germania. Poi la Spagna, che una volta non era tra le favorite ma è cresciuta molto. Mi auguro di vedere del buon calcio».

Guardiola allenerà in Italia prima o poi?

«Forse, non si sa mai».

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AFP Maurizio Sarri, 59 anni, e Pep Guardiola, 47: i due si sono sfidati nel girone di Champions League

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