Monchi su Alisson «Nessuna offerta e rimane con noi»
●Secondo Raiola l’Ajax non cede Kluivert ma poi l’agente ne discute col ds giallorosso
Quando Mino Raiola ieri durante Football Leader ha annunciato – in maniera chissà quanto capziosa – che l’Ajax non ha intenzione di cedere Justin Kluivert, Monchi non era ancora arrivato. Poi i due si sono seduti allo stesso tavolo e di sicuro avranno parlato del talento olandese che è nel mirino della Roma. Il direttore sportivo della Roma si è divertito a scherzare con Seedorf, con Braida e soprattutto con il suo predecessore Sabatini, che ha ringraziato dal palco con grande classe: «Se ricevo questo riconoscimento come dirigente dell’anno è anche per merito di Walter che ha reso il mio lavoro più semplice con le basi che aveva gettato negli anni scorsi». Monchi però ci ha messo del suo per mantenere la Roma competitiva in campionato e soprattutto in Champions. Vedere il Liverpool in finale, sabato scorso contro il Real Madrid ha riaperto nel cuore dei sostenitori giallorossi, e dello stesso Monchi, una ferita che fatica a rimarginarsi. «È mancato qualcosa per centrare il sogno di arrivare a Kiev – ha detto l’ex dirigente del Siviglia –, purtroppo la gara di andata a Liverpool non è andata come ci aspettavamo».
TRE COMPONENTI Ora è tempo di guardare avanti, magari però partendo da dietro e precisamente dal portiere Alisson che ovviamente è oggetto del desiderio delle più importanti società europee. Monchi, con stile, taglia corto: «Per cedere un calciatore servono tre cose: una offerta, un’offerta che venga accettata e la volontà del ragazzo di cambiare società. Allo stato non c’e nessuna di queste tre componenti e quindi per me Alisson resta con noi visto che siamo felici di lui e lui vuole rimanere alla Roma». Chi a Napoli sperava nell’arrivo in azzurro di Alisson è servito ma in platea c’era anche chi ha chiesto a Monchi di prendere Balotelli (chissà se avrà parlato anche di questo con Raiola). Il direttore sportivo giallorosso ha glissato però ha fatto un mini bilancio della sua esperienza italiana: «All’inizio è stato tutto un po’ difficile, è comunque la prima volta che lavoro lontano dalla Spagna. Sono contento della scelta che ho fatto e di essere alla Roma».