La Gazzetta dello Sport

McEnroe sicuro «Nadal non si batte e occhio a Serena»

●Big Mac: «Rafa un incubo per i rivali. La Williams resta fra le prime 10. A Djokovic serve altro tempo»

- Riccardo Crivelli INVIATO A PARIGI

Un mito al microfono. John McEnroe, da talent di Eurosport, sarà protagonis­ta di una serie di otto puntate che analizzerà in modo pungente gli episodi più particolar­i del torneo. Intanto, ecco i suoi pronostici.

John, nel torneo maschile qualcuno può battere Nadal?

«Credo dipenda molto da lui, sulla terra nelle partite tre set su cinque, se sta bene e non ha problemi fisici, è ancora il grande favorito. Zverev e Thiem mi sembrano i più attrezzati, forse Djokovic, forse qualcuno con un grande servizio, però è difficile battere bene e a lungo».

Qual è il segreto di Nadal?

«Ne ha più di uno. Penso alla combattivi­tà, alla volontà di vincere sempre e di non dare mai per perso un punto. E poi il suo gioco è un incubo per i rivali. In questo mi ricorda le mie partite con Borg: Bjorn ti intimidiva tecnicamen­te, perché con il top spin ti costringev­a a snaturarti. Come per Nadal».

E tra le donne?

«Il campo è molto aperto, il pronostico è imprevedib­ile, ci sono almeno una decina di ragazze che possono vincere il torneo: chi si aspettava che la Ostapenko potesse uscire subito? Personalme­nte sarei contento se vincesse la Halep, se lo meriterebb­e per il rendimento dell’ultimo anno: il problema è che deve liberarsi dalla pressione di dover imporsi per forza. E non sono d’accordo che con tante favorite ci sia poco spettacolo: in Australia la finale è stata molto più emozionant­e di quella maschile».

Avrebbe dato una testa di serie a Serena Williams?

«Io sì. E sono convinto che la decisione avrebbe trovato d’accordo le altre giocatrici. Anche se è stata lontana così a lungo, come fai a non considerar­e Serena tra le prime dieci del mondo anche sulla terra?».

Può vincere il torneo?

«Non puoi mai escluderla dal pronostico. Serena ha il miglior servizio tra le donne, ed è un’arma che conta molto. E' vero che non è mai facile tornare dopo una lunga pausa, ma possiede l’esperienza e il talento per arrivare in fondo sempre».

Prima è sembrato concedere qualche chance a Djokovic.

«È un giocatore diverso rispetto a sei mesi fa, quando sembrava un po’ perso. Sicurament­e gli ha fatto bene tornare alle certezze di prima in merito allo staff. Le mie perplessit­à riguardano la sua tenuta fisica in un torneo di due settimane e con partite che si possono allungare: lì ci sono ancora delle incertezze».

Zverev deve dimostrare di aver acquisito una mentalità da Slam. Potrebbe aiutarlo avere al fianco un supercoach?

«Non ne sono così convinto: in fondo Nadal ha passato quasi tutta la sua carriera con lo stesso coach che poi era anche suo zio e non un grande ex giocatore. A me sembra che con il fratello e il padre Sascha abbia costruito un buon team, cambiare per il gusto di farlo non avrebbe senso. Semmai, deve cambiare atteggiame­nto tecnico in campo: finora negli Slam è stato troppo difensivo, deve entrare più dentro il campo».

Molti ritengono che Shapovalov sia il giocatore che più la ricordi, soprattutt­o con il rovescio.

«I confronti tra giocatori non reggono, ognuno ha le sue peculiarit­à. Certo Denis ha un’energia incredibil­e, è molto eccitante da vedere e sta progredend­o molto. Sta facendo le cose giuste per arrivare in alto».

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AFP John McEnroe, 59 anni, con Rafa Nadal, 31, durante un'intervista fatta dal «commentato­re» Big Mac
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AFP McEnroe a Parigi nel 1981

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