Mario torna, segna e si esalta nel 4-3-3 azzurro Pure Belotti in gol Mancini convince
Al 21’ del primo tempo Mario Balotelli ha stoppato un pallone al limite dell’area, lo ha controllato e lo ha scaraventato nell’angolino, con la naturalezza con cui un bancario archivia un bonifico. Alzi la mano chi non ha pensato a Italia-Svezia in quell’attimo. Gironzolando davanti al muro giallo arroccato a San Siro, Mario non avrebbe potuto regalarci una giocata del genere? Di quelle che ti portano al Mondiale in un colpo solo. Lasciamo stare... Abbiamo già pianto abbastanza e ci è toccato pure ascoltare Ventura che voleva dimettersi e che forse ora si aspetta delle scuse. Stendiamo un velo e prendiamoci la notizia buona: dopo 4 anni, Balotelli è tornare a fare gol in azzurro: il 14° in 34 partite, ha raggiunto Gianni Rivera, che per un vecchio cuore rossonero come Mario non è banale. Balo ha segnato, ma non solo: ha giocato per la squadra e una volta è tornato indietro a coprire il suo amico Insigne che si era sganciato e che poi lo ha ringraziato con un cinque. Mario ha perso molti treni, ma forse fa ancora in tempo a prendere l’ultimo e a diventare qualcosa di importante per l’Italia di Roberto Mancini che sta nascendo. Il nuovo c.t. ha debuttato vincendo. Fatta la tara della fragilità dell’Arabia Saudita, può essere soddisfatto. A parte il recupero di Balotelli, ha raccolto buone cose. Aveva chiesto passione e coraggio: le abbiamo viste. Il Kyunparg di San Gallo, specie nel primo tempo, ha applaudito azioni a tutto campo e molti pensieri verticali. La stanchezza degli azzurri e il miglior affiatamento degli avversari, che stanno preparando