PICCOLO ZIDANE BUONO PER MAX
Da quando gli emiri del Qatar hanno fatto esplodere lo spread del calciomercato, portando Neymar a Parigi per quei 220 milioni e passa che sappiamo, tutto viaggia in un’altra dimensione. Perché Milinkovic-Savic dovrebbe rimanere fuori dalla giostra?
Da quando gli emiri del Qatar hanno fatto esplodere lo spread del calciomercato, portando Neymar a Parigi per quei 220 e passa milioni che sappiamo, tutto viaggia in un’altra dimensione. I Coutinho, i Dembélé, i Van Dijk. Perché Milinkovic-Savic dovrebbe rimanere fuori dalla giostra? Il centrocampista serbo, che oggi ha 23 anni, è il giocatore che, probabilmente, ha avuto la progressione più importante nell’ultimo campionato di Serie A. Adesso non possiamo essere noi a stabilirne il prezzo – lasciamo fare serenamente al mercato – ma certo è che tra i campioni che giocano in Italia e hanno la quotazione più alta, lui c’è. Al momento se la gioca con Mauro Icardi, Paulo Dybala e pochi altri. La Juve ci pensa: è l’unico club che ha la forza e i soldi per tenerlo a giocare da noi. Può darsi che la Lazio di Lotito riesca a scatenare un’asta attorno a Milinkovic-Savic. Si può anche considerare che la vetrina del Mondiale russo riesca a spostare qualcosa: il giovane Sergej pare sia stato uno dei nodi decisivi che ha portato al cambio di c.t. sulla panchina della Serbia. Mladen Krstaijc ha inserito il centrocampista tra i preconvocati, in vista del girone non facile da giocare contro Brasile, Costa Rica e Svizzera. Sul match con la Seleçao, soprattutto, saranno puntati gli occhi del mondo. Non si scappa.
Penso che Milinkovic-Savic sia compatibile con i piani di rafforzamento della Juve, almeno per due ragioni. Costa molto, ma è giovane e ha ancora grandi margini di crescita, tanto da poter diventare un top player a livello mondiale. L’altra ragione è che piace a Max Allegri, essendo Milinkovic l’evoluzione – con altro talento e differenti potenzialità – del giocatore che era lui, la sintesi di molte cose. Poco prima di sbarcare a Roma, nell’agosto del 2015, Sergej aveva vinto il Mondiale Under 20 con la Serbia, battendo in finale il Brasile, giocando da trequartista in un 4-2-3-1. Un paio d’anni prima, nell’Under 19, era uno dei due davanti alla difesa. Con Simone Inzaghi, che l’ha fatto crescere magnificamente nella Lazio, ha giocato laterale nel trio con Biglia (poi Leiva) e Parolo, ma è stato anche trequartista e seconda punta.
Qualcuno pensa che MilinkovicSavic sia un Pogba bianco, meno capriccioso e più continuo. La stampa britannica lo considera uno degli obiettivi principali del Manchester United di Mourinho, che ha rotto col francese ex Juve e non punta più su Fellaini. Credo che Milinkovic-Savic sia – potenzialmente – uno dei migliori giocatori universali della sua generazione. Può coprire diversi ruoli nella commedia, facendo valere il fisico, la tecnica balcanica da brasiliano d’Europa, la visione di gioco super, la personalità. C’è qualcosa nel suo modo di muoversi, di calciare, di rendere semplici soluzioni difficili che ricordano lo Zizou Zidane giocatore. In versione bonsai, per ora. Ma il solco è quello, sta a lui lavorarci per percorrerlo. Il valore aggiunto che possono dargli la Juve e Allegri è di mettergli addosso un turbo per farlo crescere bene e più in fretta. Con la giusta pazienza da spendere per aspettarlo, Milinkovic-Savic può diventare il giocatore che domani ti fa la differenza, quando negli scontri diretti con le big ti giochi la Champions. Non subito, ma un domani sì , può succedere. La cronaca è fondamentale, però la storia insegna qualcosa. Zidane in bianconero non era cresciuto male. Il Pogba dello Stadium era un’altra cosa. Ci pensi il giovane Sergej – se avrà tempo e voglia – prima di andare a bagnarsi, eventualmente, sotto la pioggia di Manchester. La classe non è acqua.