TORTU PREPARA LO SHOW «SAREI FELICE CON 10”02»
La benedizione del Papa, che ieri ha incontrato la delegazione guidata da Filippo Tortu, è stata solo un evento nell’evento: per il popolo dell’atletica il Golden Gala è da sempre una religione, il momento in cui la stagione entra nel vivo in vista del clou, quest’anno rappresentato dagli Europei di Berlino. Ma oggi ci sarà un motivo in più per mettersi davanti agli schermi di Rai 2 (anche questo un evento), se non addirittura mischiarsi fra i 30.000 dell’Olimpico: in pista, udite udite, c’è il nuovo Pietro Mennea, al secolo Filippo Tortu. Dopo averlo atteso per oltre trent’anni, pare proprio che l’uomo in grado di migliorare il 10”01 di Mennea a Città del Messico nel 1979 sia arrivato, anche se nel frattempo il mondo è cresciuto e non basta avvicinarsi al crono dell’ex primatista mondiale dei 200 per entrare nell’elite mondiale della distanza breve. Però oggi si può sognare di vedere il primo italiano — e addirittura il terzo bianco di sempre — capace di scendere sotto la mitica barriera dei 10”00. E comunque vada, la prima apparizione del quasi ventenne lombardo al cospetto di Coleman e Baker, cioè il meglio dello sprint del momento, vale il prezzo del biglietto (senza contare che il primo azzurro al traguardo potrebbe essere Marcell Jacobs). Ma faremmo un torto alla 38a edizione del più importante meeting italiano se restringessimo lo spettacolo ai 100: è vero che nel mondo dell’atletica non c’è più un’attrazione come Usain Bolt, ma Roma fra tante difficoltà è riuscita a mettere insieme uno spettacolo in linea con la tradizione. Basti per tutte la presenza della russa Lasitskene che sarà da stimolo per i progressi della Trost (attesi) e della Vallortigara (già visti). In tutto mancherà Gianmarco Tamberi, ancora in bacino di carenaggio, ma questa è una carta che ci giocheremo direttamente a Berlino...