Il calcio dà segni di ripresa Su i ricavi ma pure i debiti
●Negli ultimi 10 anni in Europa sono stati rifatti 139 stadi: ben 26 in Polonia, 3 in Italia
Anche il calcio ha il suo spread e la buona notizia è che non supera i livelli di guardia. Il differenziale tra la Serie A e la Bundesliga, infatti, si attesta a 208,3 punti: quota poco confortante, ma al momento più rassicurante di quella toccata negli ultimi giorni dallo spread tra titoli di stato italiani e tedeschi. Resta il valore che quella cifra rappresenta: il nostro calcio avanza, ma a piccoli passi, e la distanza dagli altri grandi campionati europei continua ad aumentare. Solo la Ligue 1 arriva dopo, ma è pronta a superarci con quel contratto da 1 miliardo e 153 milioni appena firmato con Mediapro. LA CRESCITA Non va tutto male, per carità. Il movimento dà segnali di ripresa. La fotografia scattata dall’ottava edizione del «ReportCalcio», l’indagine sullo stato di salute del nostro calcio realizzata dalla Figc in collaborazione con Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e Pwc (PricewaterhouseCoopers), contiene elementi confortanti. Innanzitutto alcuni indicatori economici sui volumi della Serie A. Il valore della produzione, plusvalenze comprese, cresce del 20,4% da 2.413,9 a 2.905,5 milioni di euro, aumentano anche i costi (2.752,3 milioni), ma il risultato netto registra il miglior dato dal 2000, passando da -249,8 a -29,5 milioni. Cresce il livello d’indebitamento, che passa da 3.066,2 a 3.624,5 milioni, crescono anche i ricavi. Una bella fetta se la prende l’aumento ipertrofico delle plusvalenze generate dalle cessioni dei calciatori, che schizzano a 693,4 milioni, ma salgono anche tut- te le altre voci, i ricavi da diritti tv (+9,4%), quelli da sponsor e attività commerciali (+15,2%) e quelli da stadio (+1,8%). Qui, mentre i nostri concorrenti europei volano, la crescita è quasi impercettibile: il riempimento degli stadi di Serie A non va oltre il 54%, (40% in B, 30% in Lega Pro) e i posti invenduti superano i 18 milioni. Negli ultimi dieci anni in Europa sono stati costruiti o ristrutturati 139 stadi: 26 in Polonia, 16 in Germania, 13 in Turchia, solo 3 in Italia.
NEL SOCIALE Il capitolo più confortante del Report. Nel 2016-17 i tesserati totali per la Figc ammontano a quasi 1,4 milioni, di cui 838mila sotto i 18 anni. «Abbiamo deciso di varare dalla prossima stagione un campionato Under 18 sperimentale», annuncia il d.g. della Figc Michele Uva. Nonostante il flop mondiale, la Nazionale continua a «tirare»: nel 2017 l’audience totale per gli impegni delle rappresentative azzurre ha raggiunto 117,6 milioni di telespettatori. Una popolarità che ha invaso anche i social: i profili ufficiali delle Nazionali italiane sono seguiti ormai da 7,7 milioni di fan. In questo contesto, non sfigurano i numeri del bilancio 2017 della Figc, presentati in anteprima da Uva: risultato netto a 4,5 milioni, valore della produzione salito a 162,9, costi scesi a 144,3.