Bari, oggi l’appello Secondo la società pagamenti corretti
●●li avvocati di Giancaspro danno colpa alla banca: in ballo la sede della gara col Cittadella
Il Bari e il suo presidente Giancaspro non si arrendono. Oggi gli avvocati Mattia Grassani e Francesco Biga chiederanno alla Corte federale d’appello di annullare e/o revocare la sentenza di condanna emessa in primo grado. Il Tfn venerdì ha inflitto a Giancaspro tre mesi di inibizione e alla società il -2 che ha condannato la squadra a disputare il turno preliminare dei playoff domenica in casa del Cittadella e non al San Nicola. Oggetto del procedimento, il pagamento oltre i termini (16 marzo scorso) degli oneri fiscali e previdenziali relativi agli emolumenti di gennaio e febbraio. Decisivo nel convincere i giudici, il documento della Procura di Bari sulla movimentazione del conto corrente del club, da cui è emerso che al 16 marzo il saldo contabile era negativo, o comunque insufficiente a coprire la cifra necessaria al pagamento degli oneri richiesti (1.146.986,37 euro).
LA DIFESA Circostanza che i legali del Bari contestano. Che il saldo contabile al 16 marzo fosse «incapiente», sostengono, non dimostra che a quella data il club non avesse la disponibilità, concessa dall’istituto bancario, di fondi con cui provvedere al pagamento degli F24. Pagamento che Giancaspro sostiene di aver ordinato presso la filiale bancaria in data 16 marzo, come dimostra la quietanza rilasciata dalla banca e la comunicazione inviata nella stessa giornata all’Agenzia delle Entrate dell’avvenuto pagamento delle deleghe. Se poi - sostiene il Bari - l’effettivo riversamento delle somme è avvenuto il 10 aprile, dunque fuori dai termini, è «esclusiva responsabilità» dell’istituto bancario, non del club.