La Gazzetta dello Sport

Bari, oggi l’appello Secondo la società pagamenti corretti

●●li avvocati di Giancaspro danno colpa alla banca: in ballo la sede della gara col Cittadella

- Alessandro Catapano ROMA

Il Bari e il suo presidente Giancaspro non si arrendono. Oggi gli avvocati Mattia Grassani e Francesco Biga chiederann­o alla Corte federale d’appello di annullare e/o revocare la sentenza di condanna emessa in primo grado. Il Tfn venerdì ha inflitto a Giancaspro tre mesi di inibizione e alla società il -2 che ha condannato la squadra a disputare il turno preliminar­e dei playoff domenica in casa del Cittadella e non al San Nicola. Oggetto del procedimen­to, il pagamento oltre i termini (16 marzo scorso) degli oneri fiscali e previdenzi­ali relativi agli emolumenti di gennaio e febbraio. Decisivo nel convincere i giudici, il documento della Procura di Bari sulla movimentaz­ione del conto corrente del club, da cui è emerso che al 16 marzo il saldo contabile era negativo, o comunque insufficie­nte a coprire la cifra necessaria al pagamento degli oneri richiesti (1.146.986,37 euro).

LA DIFESA Circostanz­a che i legali del Bari contestano. Che il saldo contabile al 16 marzo fosse «incapiente», sostengono, non dimostra che a quella data il club non avesse la disponibil­ità, concessa dall’istituto bancario, di fondi con cui provvedere al pagamento degli F24. Pagamento che Giancaspro sostiene di aver ordinato presso la filiale bancaria in data 16 marzo, come dimostra la quietanza rilasciata dalla banca e la comunicazi­one inviata nella stessa giornata all’Agenzia delle Entrate dell’avvenuto pagamento delle deleghe. Se poi - sostiene il Bari - l’effettivo riversamen­to delle somme è avvenuto il 10 aprile, dunque fuori dai termini, è «esclusiva responsabi­lità» dell’istituto bancario, non del club.

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LAPRESSE Cosmo Giancaspro, 55

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