Qui Milano, a te Mugello: si riparte!
●Ultimo weekend per la mostra di Drudi che lavora al casco speciale di Rossi per il GP Italia. Ecco come
In quasi un mese di apertura, sono stati oltre 50 mila i visitatori de «I colori del Motomondiale», la mostra organizzata in collaborazione con la Gazzetta dello Sport e la Motorvalley Emilia Romagna, ospitata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e che racconta gli oltre 40 anni da designer di Aldo Drudi. Questo, in concomitanza col GP d’Italia al Mugello, sarà l’ultimo weekend per scoprire, insieme alla collezione completa di moto storiche nei depositi del Museo, una mostra straordinaria e mai vista: dalle 11 delle MotoGP attuali, con i caschi e le tute dei loro piloti, al bellissimo omaggio a Marco Simoncelli, con la Gilera iridata 250, dagli innumerevoli caschi storici realizzati da Drudi — il primo, 42 anni fa, fu quello di Graziano Rossi, papà di Valentino —, ai 48 (mai stati esposti tutti uno a fianco dell’altro), che Rossi ha utilizzato dal 1996, anno del debutto nel Mondiale.
APRIPISTA Oggi il casco speciale è diventato una moda, ma il primo fu proprio Valentino, capace di aprire una strada che poi hanno seguito tanti. «Non ricordo come cominciò — apre il libro dei ricordi Drudi —. Ce lo siamo inventati con Vale, ma a quei tempi in Aprilia il presidente Ivano Beggio era molto attento a livello di design. A Noale si inventavano livree speciali, così eravamo noi a ispirarci a loro e viceversa».
SEMPLICITÀ Sono tre i caschi che Drudi sta realizzando per l’appuntamento sulla pista forse più bella del Mondiale: quello di Rossi, ovviamente, di Andrea
Iannone e Andrea Migno. Ma come nasce un casco speciale? «Bisogna avere rispetto per i piloti, il casco è la loro faccia in pista, il mezzo per comunicare. Con ognuno di loro il percorso è diverso, ma si parte quasi sempre dal trovarsi assieme, cercare lo spunto. La semplicità è fondamentale per far sì che un casco sia leggibile».
IL MONDO DI MIG Tre piloti, tre modi di raccontare e raccontarsi. «Migno è nella situazione di dover fare l’ultimo passo, raccogliere i frutti di un lungo lavoro. Quello che lo fa star bene è Saludecio, il suo mondo, il suo paese, la famiglia. Il disegno del Mugello racconterà questa storia».
VALE PATRIOTA La curiosità di tutti è vedere cosa Rossi e Drudi si siano inventati. «Con Valentino, tutto è fortemente riferito al momento. Ma senza svelare nulla, posso dire che sarà un casco patriottico, un
omaggio al GP d’Italia».
ANDREA CONCENTRATO Il cliché di lunghi incontri, chiacchierate, musica in sottofondo nella sede della Drudi Performance, con Iannone subisce invece un’interruzione. «Lui ormai abita lontano e fa un altro tipo di vita. Ci siamo visti alla mostra, abbiamo parlato al telefono… Con Andrea usiamo una simbologia precisa. Non può più sbagliare, il segnale è quello». Gli ultimi giorni sono
trascorsi a ritmo febbrile: «Incomincio io disegnando a mano uno schizzo che poi mostro ai piloti con una definizione al 50%. Dopodiché viene scansionato e computerizzato con i colori. Una volta approvato, passa a Davide Degli Innocenti che lo vernicia. Fino al momento della consegna, il sabato mattina, dei due caschi: è bellissimo vedere sul volto del pilota l’emozione e la sorpresa per quello che è nato».