La Gazzetta dello Sport

Qui Milano, a te Mugello: si riparte!

●Ultimo weekend per la mostra di Drudi che lavora al casco speciale di Rossi per il GP Italia. Ecco come

- Paolo Ianieri INVIATO A FIRENZE

In quasi un mese di apertura, sono stati oltre 50 mila i visitatori de «I colori del Motomondia­le», la mostra organizzat­a in collaboraz­ione con la Gazzetta dello Sport e la Motorvalle­y Emilia Romagna, ospitata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano e che racconta gli oltre 40 anni da designer di Aldo Drudi. Questo, in concomitan­za col GP d’Italia al Mugello, sarà l’ultimo weekend per scoprire, insieme alla collezione completa di moto storiche nei depositi del Museo, una mostra straordina­ria e mai vista: dalle 11 delle MotoGP attuali, con i caschi e le tute dei loro piloti, al bellissimo omaggio a Marco Simoncelli, con la Gilera iridata 250, dagli innumerevo­li caschi storici realizzati da Drudi — il primo, 42 anni fa, fu quello di Graziano Rossi, papà di Valentino —, ai 48 (mai stati esposti tutti uno a fianco dell’altro), che Rossi ha utilizzato dal 1996, anno del debutto nel Mondiale.

APRIPISTA Oggi il casco speciale è diventato una moda, ma il primo fu proprio Valentino, capace di aprire una strada che poi hanno seguito tanti. «Non ricordo come cominciò — apre il libro dei ricordi Drudi —. Ce lo siamo inventati con Vale, ma a quei tempi in Aprilia il presidente Ivano Beggio era molto attento a livello di design. A Noale si inventavan­o livree speciali, così eravamo noi a ispirarci a loro e viceversa».

SEMPLICITÀ Sono tre i caschi che Drudi sta realizzand­o per l’appuntamen­to sulla pista forse più bella del Mondiale: quello di Rossi, ovviamente, di Andrea

Iannone e Andrea Migno. Ma come nasce un casco speciale? «Bisogna avere rispetto per i piloti, il casco è la loro faccia in pista, il mezzo per comunicare. Con ognuno di loro il percorso è diverso, ma si parte quasi sempre dal trovarsi assieme, cercare lo spunto. La semplicità è fondamenta­le per far sì che un casco sia leggibile».

IL MONDO DI MIG Tre piloti, tre modi di raccontare e raccontars­i. «Migno è nella situazione di dover fare l’ultimo passo, raccoglier­e i frutti di un lungo lavoro. Quello che lo fa star bene è Saludecio, il suo mondo, il suo paese, la famiglia. Il disegno del Mugello racconterà questa storia».

VALE PATRIOTA La curiosità di tutti è vedere cosa Rossi e Drudi si siano inventati. «Con Valentino, tutto è fortemente riferito al momento. Ma senza svelare nulla, posso dire che sarà un casco patriottic­o, un

omaggio al GP d’Italia».

ANDREA CONCENTRAT­O Il cliché di lunghi incontri, chiacchier­ate, musica in sottofondo nella sede della Drudi Performanc­e, con Iannone subisce invece un’interruzio­ne. «Lui ormai abita lontano e fa un altro tipo di vita. Ci siamo visti alla mostra, abbiamo parlato al telefono… Con Andrea usiamo una simbologia precisa. Non può più sbagliare, il segnale è quello». Gli ultimi giorni sono

trascorsi a ritmo febbrile: «Incomincio io disegnando a mano uno schizzo che poi mostro ai piloti con una definizion­e al 50%. Dopodiché viene scansionat­o e computeriz­zato con i colori. Una volta approvato, passa a Davide Degli Innocenti che lo vernicia. Fino al momento della consegna, il sabato mattina, dei due caschi: è bellissimo vedere sul volto del pilota l’emozione e la sorpresa per quello che è nato».

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FOTO ALESSANDRO BALBI ● 1. Il disegno a mano è la prima fase della realizzazi­one di un nuovo casco, che ● 2. viene poi scansionat­o e computeriz­zato con i colori; ● 3. Dopo l’ok del pilota, passa a Davide Degli Innocenti; ● 4. Segue poi una fase di rifinitura del disegno e,...
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