La riscoperta delle fasce per attaccare il dominio Juve
●Sulle corsie Allegri ha vinto ancora e lì si muovono le rivali: Verdi è del Napoli, la Roma è sui gioielli dell’Ajax, l’Inter su Politano
Hanno allargato il campo. Non è questione di misure, ma di sfruttamento dell’ampiezza. Il calcio vive di cicli anche dal punto di vista tattico: guardando indietro, ci sono state le stagioni del 4-4-2, quelle della difesa a 5, quelle del trequartista. Ogni volta che si trovano contromisure efficaci, si tende a cambiare. Questo è il momento degli esterni offensivi, per due motivi che vanno a braccetto. Il primo è la necessità di trovare porzioni di campo libere nelle quali scatenare la velocità e creare gioco: e visto che un po’ tutte le squadre fanno densità in mezzo e sulla trequarti, è logico cercare spazi sulle corsie laterali. Il secondo motivo è generazionale: le ali erano scomparse, adesso sono tornate, tanto vale sfrut-
tarle. Le chiamiamo ali, come una volta, perché dopo anni di interpretazioni ibride del ruolo si è tornati a chiedere agli uomini di fascia di saltare l’uomo, di dribblare, di puntare l’avversario e andare al cross o al tiro. Meno copertura, insomma, anche perché dietro solitamente c’è un terzino, a differenza di quanto accade nel 3-5-2.
SVOLTA TATTICA La tendenza è quella di allargare il campo da entrambe le parti, per essere poco prevedibili e per costringere la difesa avversaria a liberare spazi al centro. Non è un caso che Allegri chieda alla Juve di far girare sempre la palla da una fascia all’altra; non è un caso che nei momenti più difficili dell’ultima stagione Zidane non abbia esitato a togliere qualche califfo per schierare contemporaneamente Lucas Vazquez a destra e Asensio a sinistra. Non è l’unica strada per vincere, ma è quella forse più battuta adesso. Di sicuro in Italia, come hanno dimostrato nell’ultimo campionato – in misura diversa – Juve, Napoli, Roma, Inter e lo stesso Milan.
MAROTTA CONTROLLA E di conseguenza il mercato ruota in gran parte attorno ai migliori interpreti del ruolo. La Juve, tanto per cambiare, è quella messa meglio: Cuadrado, Douglas Costa, Bernardeschi rappresentano un plotoncino di grande spessore. Portano ad Allegri cambio di passo, dribbling, accelerazioni, assist, gol. Ma i bianconeri si guardano intorno per aggiungere un altro pezzo importante alla collezione. Stanno seguendo Federico Chiesa, anche se la concorrenza è forte, soprattutto quella dell’Inter. Nella rosa di Allegri almeno in teoria dovrebbe esserci anche Marko Pjaca, il croato che a gennaio andò allo Schalke per giocare con continuità e ritrovare la condizione persa a causa del grave infortunio. Pjaca, però, non è sicuro di restare alla Juve: piace alla Fiorentina, alla Lazio (che tra i club di vertici è quello che sfrutta meno le fasce) e a squadre estere. Se Marotta dovesse vendere Pjaca, allora andrebbe probabilmente alla ricerca di un sostituto, anche se sulla sinistra gioca spesso Mandzukic (pure lui in bilico) e talvolta a destra si allarga Dybala.
LA BOTTEGA DI AJAX E SASSUOLO Il Napoli (che riflette su Callejon) si è già portato avanti con Simone Verdi che, dopo il gran rifiuto di gennaio, ha detto sì a De Laurentiis. Le società più determinate a tesserare almeno un esterno molto forte sono l’Inter e la Roma. I nerazzurri potrebbero cedere Candreva e, oltre a Chiesa e Malcom, seguono con attenzione Matteo Politano, che ha il grande pregio di saper usare entrambi i piedi, quasi come Verdi. Politano interessa anche al Milan e al Napoli. La Roma, invece, è vicinissima a Justin Kluivert, esterno dell’Ajax che cambierà sicuramente squadra e per il quale Monchi sta battendo la concorrenza dell’Atletico Madrid. Nell’Ajax gioca anche Hakim Ziyech, che ha tanti estimatori tra cui proprio la Roma che vuole potenziare la batteria di esterni che già comprende Under, El Shaarawy (che ha ricevuto offerte da altri club) e Perotti. In realtà i due giocatori dell’Ajax non sono equivalenti: Ziyech (che ieri ai compagni di Nazionale ha espresso il proprio gradimento per il trasferimento a Roma) è mancino, può giocare largo, ma ama accentrarsi per rifinire dietro al centravanti o per cercare la conclusione (tra l’altro può essere schierato anche da centrocampista); Kluivert, invece, usa entrambi i piedi e gioca indifferentemente sulle due fasce. Ma sul taccuino giallorosso c’è anche un altro nome: quello di Domenico Berardi, che Eusebio Di Francesco conosce molto bene. L’ultima stagione di Berardi è stata deludente, ci sono dubbi a livello caratteriale, ma dal punto di vista tecnico l’esterno del Sassuolo è molto interessante. Di Francesco vorrebbe misurarsi con la ricostruzione del suo pupillo, ma anche l’Inter si è informata – come già accaduto in passato – sulla situazione del giocatore. Non si può escludere che Berardi resti ancora al Sassuolo, ma quest’anno la cessione sembra più probabile.
ROSSONERI IN ATTESA E il Milan? È alla finestra, perché in questo momento non può fare altro. Però ragiona sulle possibili operazioni. L’anno scorso gli esterni sono stati importanti: Suso, fino a quando non è scoppiato fisicamente, ha garantito qualità e poi ha passato il testimone a Calhanoglu, cresciuto sensibilmente nella seconda parte della stagione. La sentenza dell’Uefa farà chiarezza e determinerà la strategia di Fassone e Mirabelli, ma per quanto riguarda Suso il club sa già che dovrà difendersi dall’assalto di Atletico e Siviglia. Se Suso andasse via, il Milan potrebbe virare su Memphis Depay, che il Lione vuole comunque trattenere. Sulle tracce dell’olandese c’è anche l’Inter, ma in posizione leggermente più defilata. Ma non è finita qui. Anzi, è appena iniziata: il Mondiale è la vetrina più ambita.