La Gazzetta dello Sport

Dalla Segunda al Friuli: esoneri, gioco d’attacco, il faro Guardiola

●Tante esperienze, eppure nessuna entusiasma­nte E coi tifosi rapporto delicato

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

La scelta è decisament­e curiosa. Julio Velazquez passa dall’Alcorcon, squadra della cintura madrilena che ha appena accompagna­to al 13° posto salvandola all’ultima giornata nella Segunda spagnola, alla Serie A. Sembrava vicinissim­o al Rio Ave portoghese e invece è finito in Friuli.

SENZA TRIONFI Il tecnico di Salamanca cresciuto a Valladolid ha 36 anni, ha iniziato ad allenare quando era ancora adolescent­e e ha già accumulato diverse esperienze, nessuna particolar­mente entusiasma­nte. Nel 2012 gli fu affidato il Villarreal, appena retrocesso dalla Liga, ma fu esonerato alla fine del girone d’andata pur essendo in lotta per un posto nei playoff della promozione. Dopo un’esperienza positiva col Murcia, culminata però con la mancata promozione nel playoff col Cordoba, Velazquez nel 2014 è stato chiamato dal Betis appena retrocesso dalla Liga. Esperienza durata appena 3 mesi: il 25 novembre, con la squadra al 6° posto, fu sollevato dall’incarico. Dopo un anno senza panchina poco prima di Natale del 2015 fu chiamato dal Belenenses in Portogallo, sua prima esperienza all’estero e in prima divisione: prese la squadra al 13° posto e la lasciò al 9°. Nella stagione successiva risolse il rapporto coi portoghesi già in ottobre per essere presentato dall’Alcorcon con cui in Segunda ha ottenuto due salvezze all’ultima giornata.

MENTALITÀ OFFENSIVA Questo il suo percorso. In ambito tecnico e tattico, Velazquez rappresent­a alla perfezione il calcio spagnolo: possesso palla, mentalità offensiva, gioco di squadra, gruppo e collettivo sempre come priorità rispetto ai singoli calciatori, pressione alta per provare a giocare sempre nella metà campo avversaria. A una domanda sui colleghi che più l’ispirano nella forma di giocare Velazquez ha fatto questi nomi: «A livello generale, come idea di calcio dico Guardiola, Bielsa, Tuckel, Jorge Jesus e Sampaoli. Di altri mi piacciono cose puntuali, come il rapporto coi media». Lo spagnolo ci tiene molto al calore del tifo di casa, tanto che in marzo le sue seccate lamentele alla fine di un Alcorcon-Cordoba (1-2 il risultato) provocaron­o una crisi di rapporti con gli aficionado­s locali che si sentirono offesi dalle parole di Velazquez.

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