La Gazzetta dello Sport

Europa: il Milan pronto per il match finale al Tas Sprint per il nuovo socio

● Tra 7 giorni il giudizio Uefa a Nyon: probabile l’esclusione dalla Coppa. Le cose possono cambiare però nell’ultimo grado. Ecco che cosa c’è da sapere

- Alessandra Gozzini MILANO

Tra Nyon e Losanna c’è molta più della distanza segnalata dal navigatore, quarantatr­é chilometri: per il Milan è (quasi) come fossero agli antipodi. Se il club teme che il verdetto della corte dell’Adjudicato­ry Chamber sia ormai inevitabil­mente compromess­o, ritiene invece di avere più chance di ribaltare la sentenza al Tribunale Arbitrale dello Sport. Al primo appuntamen­to manca esattament­e una settimana.

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DIFFERENZA TAS/NYON La spiegazion­e è rintraccia­bile su tas-cas.org, il sito ufficiale della corte di Losanna. Il Tas è definito come «un’istituzion­e indipenden­te che aiuta a dirimere controvers­ie attraverso arbitrati o mediazioni secondo le regole procedural­i adattate agli specifici bisogni degli sport mondiali». La parola chiave è indipenden­te, cioè un organo esclusivam­ente tecnico che interviene da ente esterno. Se il tribunale dell’Uefa è lo stesso che al Milan aveva suggerito di rinviare la prima richiesta di Voluntary Agreement, che poi lo aveva bocciato e che infine aveva respinto anche la richiesta del Settlement, i tre arbitri del Tas non avranno avuto un percorso antecedent­e. La corte si compone di tre giudici: uno nominato dal Milan, uno dall’accusa (cioè l’Uefa) e il presidente che avrà facoltà giudiziale. Sentenzier­à sulla memoria difensiva rossonera, la stessa che verrà presentata a Nyon.

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IL DOSSIER MILANISTA Il club è un’entità, Mr Li un’altra. Il club ha conti solidi e confida di chiudere la gestione operativa in pareggio. E’ vero che la nuova società cinese si è indebitata con il ricco mercato estivo, ma allo stesso tempo ha aumentato il valore patrimonia­le del gruppo. Inoltre ha presentato un business plan orientato alla cautela: per esempio non figurano i ricavi europei, così da non condiziona­re la corte. Mr Li è invece sì un soggetto misterioso ma sul denaro che ha investito nel Milan esistono documenti certificat­i. Inoltre, terzo punto, esiste un’ampia testimonia­nza scritta sulle garanzie economiche e di continuità aziendale fornite da Elliott, che rileverebb­e il club se Li non fosse più in grado di sostenere l’investimen­to.

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NUOVI ELEMENTI Sostanzial­mente l’ingresso nel club di un nuovo socio di minoranza, destinato nel tempo all’acquisto del pacchetto di maggioranz­a. Tre come i buoni motivi per cui l’entrata in scena di un nuovo socio sarebbe più che utile. Uno: la liquidità di un futuro partner servirebbe alla gestione corrente del club, magari ai prossimi affari di mercato. Due: la destinazio­ne del nuovo contante potrebbe invece essere l’aumento di capitale sociale da 30 milioni da compiere entro fine mese: il comproprie­tario si sostituire­bbe in questo caso a Yonghong. Tre: il denaro versato in cassa potrebbe essere deviato alla copertura di parte del debito con Elliott. Tutti aspetti con cui il Milan confida di sensibiliz­zare, se non Nyon, almeno Losanna.

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E LA PARTNERSHI­P? Nella sua recente, e discreta, trasferta italiana Mr Li ha portato avanti la trattativa con una persona fisica, non un gruppo finanziari­o, a maggior ragione protetta dal massimo riserbo. Se anche il Milan non dovesse fare in tempo a chiudere potrebbe portare di fronte ai giudici un agreement scritto, un accordo che attesti come entro un periodo definito di tempo la società potrà godere di una rafforzata disponibil­ità finanziari­a.

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LE TEMPISTICH­E. Martedì prossimo il Milan si presenterà per l’audizione di fronte ai cinque membri della camera giudicante: possibile che il pronunciam­ento slitti poi di 48-72 ore. Dipenderà dall’accordo (o meno) tra gli stessi giudici. Se la sentenza, come ormai sembra, sarà sfavorevol­e — cioè il Milan venisse sanzionato con l’esclusione dall’Europa League — il club si appellereb­be al Tas, massimo organo giudiziale. Altri sette-dieci giorni di tempo sarebbero allora necessari per conoscere il verdetto della Cassazione sportiva. Potrebbe non essere finita qui: Losanna potrebbe confermare il peggiore dei verdetti (e il Milan dovrebbe dunque rassegnars­i) oppure ribaltarlo e rimandare il fascicolo all’Uefa che a quel punto aprirebbe un nuovo processo. Nyon non potrebbe però sanzionare il Milan con la stessa pena, ma limitarsi a una multa severa o a limitazion­i a rosa e mercato da quantifica­re entro e non oltre la fine di luglio.

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LE PERCENTUAL­I. Il verdetto di Nyon sembra scontato, e il Milan è consapevol­e di veder accolta la propria memoria difensiva con chance ormai ridotte a pochi punti percentual­i. Le probabilit­à aumentano, quasi fino al 50%, se da Nyon ci si trasferisc­e a Losanna.

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PUNTATE PRECEDENTI Si è arrivati a questo punto dopo che l’Uefa aveva deciso a dicembre di non concedere il voluntary agreement, e dopo che il 22 maggio scorso la camera investigat­iva del Club financial control body ha deciso di non poter offrire neanche il patteggiam­ento previsto dal settlement.

 ?? LAPRESSE ?? Li Yonghong, 48 anni, è presidente del Milan dall’aprile 2017 dopo il closing con Fininvest
LAPRESSE Li Yonghong, 48 anni, è presidente del Milan dall’aprile 2017 dopo il closing con Fininvest

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