La Gazzetta dello Sport

Riecco Neuer «Niente paura la mia Germania ha ancora fame»

●Il portierone del Bayern, fuori quasi tutta la stagione: «Non ho paura, nel mio ruolo non puoi trasmetter­e paura alla squadra. Ter Stegen? Capisco la sua delusione»

- Pierfrance­sco Archetti

LA FOTO CON LA MAGLIA DI GIGI? FELICE DI FARLA, È UN GRANDE MANUEL NEUER SU BUFFON I FISCHI A ÖZIL E GÜNDOGAN? DISTURBANO TUTTA LA SQUADRA MANUEL NEUER E LA POLEMICA POLITICA

Aun certo punto, venerdì scorso durante Germania-Arabia Saudita, gli hanno mandato indietro una palla sporca, dal rimbalzo pericoloso. Manuel Neuer l’ha domata col sinistro, l’ha passata al volo sul destro e poi ha calciato alto e lontano. La pianta del piede mancino ha subito una pressione violenta, quasi più che per una parata. Ma il portiere della Germania non ne ha risentito: sembra che stia così bene adesso che l’hanno pure sostituito a metà partita, anche se era soltanto la sua seconda uscita del 2018, causa frattura in settembre del metatarso: «Niente paura, il cambio era concordato. Anche ter Stegen deve accumulare minuti».

Buongiorno Neuer, capitano della Germania, campione del Mondo e al terzo Mondiale. Prima di parlarne, una curiosità. Perché si messo la maglia di Gigi Buffon, il mese scorso?

«Perché me lo ha chiesto la Juventus. È stata una bella iniziativa per Gigi, in occasione del suo addio ai bianconeri. Sono stato felice di farne parte, ho anche posato con il pollice alto come lui fa spesso».

Mancherà una personalit­à come la sua al Mondiale?

«Certo che mancherà. Gigi è un grande. Come dice l’hashtag di quell’iniziativa: #unico».

Anche lei poteva saltare la Coppa del Mondo, e non per un’eliminazio­ne ma per la frattura al piede. Pensava di non farcela?

«Non ho mai perso la fiducia e adesso sono convinto di riuscire a reggere tutta l’intensità di un torneo come il Mondiale. Però quando sei infortunat­o e fai la rieducazio­ne ogni giorno, hai dei momenti no e altri in cui risali con il morale. È stato un periodo duro, lungo ma anche con aspetti positivi. Io sono sempre stato ottimista e avevo sempre il traguardo da raggiunger­e davanti agli occhi. Se non ci avessi creduto, non sarei qui a parlare del mio Mondiale».

Quando ha capito di non aver più problemi?

«Il mese scorso ho ricomincia­to ad allenarmi con la squadra, al Bayern. Poi in ritiro in Alto Adige con la nazionale mi sono goduto ogni seduta, ogni giorno era come un esame superato. Tanto che abbiamo fatto di nuovo il monitoragg­io del piede ma io ero sicuro, non dovevo aspettare le immagini. Le sensazioni valgono più di una radiografi­a, in certi casi».

Non ha qualche timore, non convive con la paura di infortunar­si di nuovo?

«Assolutame­nte no. Il rischio di un infortunio vale per me come per tutti gli altri giocatori. Ho fiducia, sono super motivato, il portiere non deve dare alla squadra un senso di paura».

Quando il suo rientro nel Bayern veniva sempre più ritardato si è pensato anche male.

«Mi dispiace non aver potuto giocare nel finale di stagione, però non volevo assolutame­nte correre alcun rischio».

Il suo secondo in nazionale, ter Stegen, ha parlato di delusione nel sedersi di nuovo in panchina. Come sono i rapporti fra di voi?

«Buoni, parliamo in allenament­o, normali dialoghi di campo. Posso capire il suo stato d’animo, viene da una buona stagione con il Barcellona. Ciascuno di noi vuole giocare, ma queste sono le posizioni. Lui è comunque molto prezioso per la squadra anche nel lavoro quotidiano».

La Germania detentrice sarà stavolta la preda per tutti: cosa cambia per voi?

«Niente. Da sempre tutti ci vogliono battere, anche quando non partiamo da campioni. Abbiamo in più l’esperienza di quattro anni fa, siamo sempre affamati di vittorie».

I fischi a Gündogan e Özil, per la foto con il presidente turco Erdogan, stanno provocando ancora molte polemiche. Da capitano, cosa ne pensa?

«Penso che sia un peccato, contro l’Arabia Saudita ha giocato soltanto Gündogan ed è stato di nuovo fischiato, come contro l’Austria. Eppure si è messo a disposizio­ne per spiegare, ha parlato in television­e. Lui vuole far tutto per la squadra e non è semplice in questa situazione che disturba tutta la nazionale, non soltanto loro. Noi siamo calciatori, vogliamo pensare al calcio, all’essenziali­tà di un Mondiale, è quello che conta».

 ??  ?? Il portiere di Bayern Monaco e nazionale tedesca è nato a Gelsenkirc­hen il 27 marzo 1986. Col Bayern ha vinto, tra l’altro, 1 Champions, 1 Mondiale per club e 6 Bundesliga. Con la Germania una coppa del Mondo nel 2014
Il portiere di Bayern Monaco e nazionale tedesca è nato a Gelsenkirc­hen il 27 marzo 1986. Col Bayern ha vinto, tra l’altro, 1 Champions, 1 Mondiale per club e 6 Bundesliga. Con la Germania una coppa del Mondo nel 2014
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Manuel Neuer, qui a 28 anni il 13 luglio 2014 al Maracanà, solleva la Coppa del Mondo vinta dalla Germania in finale contro l’Argentina per 1-0, con gol di Götze nei supplement­ari
IPP CAMPIONE DEL MONDO Manuel Neuer, qui a 28 anni il 13 luglio 2014 al Maracanà, solleva la Coppa del Mondo vinta dalla Germania in finale contro l’Argentina per 1-0, con gol di Götze nei supplement­ari
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