La Gazzetta dello Sport

REAZIONE

- 1. 3.

Ultimo torneo vinto: Dubai 2016 GETTY. Trionfo in Fed Cup nel 2013. Sara e Roberta Vinci vincono Wimbledon 2014. EPA

Era scoppiata in lacrime, disperata, Sara Errani aveva urlato la sua innocenza. Dopo la prima condanna si era difesa raccontand­o della pillola antitumora­le della mamma che probabilme­nte era finita nel brodo per i tortellini, aveva raccontato di studi scientific­i che spiegavano la mancanza di effetti dopanti sulle atlete della sostanza in questione. E non aveva fatto ricorso contro lo stop di 2 mesi: perché era stata riconosciu­ta la mancanza di dolo.

IL MESSAGGIO Dopo un paio d'ore dall'ufficialit­à della condanna, sui social Sara ha pubblicato un post, in italiano e inglese, rilanciato dalla Federtenni­s, di rabbia e frustrazio­ne. Non sappiamo se fra qualche giorno Sara ci penserà su e magari troverà la voglia di tornare a giocare. Ma la sensazione forte, netta, è quella di un addio. Ecco il testo scritto dalla romagnola: «Sono davvero nauseata da questa vicenda. Non credo sia mai successa una cosa del genere, gestita in questo modo a mio giudizio vergognoso. Sono sette mesi che vivo pensando ed aspettando la sentenza definitiva. Per otto volte mi hanno comunicato una data limite di uscita per poi rinviarla. Otto volte! Senza mai darmi la possibilit­à di vivere e di giocare con la serenità necessaria per questo sport. Questo aumento di squalifica di otto mesi lo trovo una vergogna».

MAI DOPATA «Non ho mai assunto - continua la Errani - nessuna sostanza dopante in tutta la mia vita, amo troppo questo sport per fare una cosa del genere. Ho sempre cercato di essere un buon esempio, sia dentro che fuori dal campo. Ho vestito e cercato di onorare sempre la maglia azzurra dando tutta me stessa in qualsiasi momento, anche quando lasciare sarebbe stata la cosa più logica e più semplice. Ho dato la mia vita a questo sport e non penso di meritarmi tutto questo. Mi sento impotente davanti a un'ingiustizi­a così grande. Il Tas ha confermato, per la seconda volta che si è trattato di un'assunzione involontar­ia, e per di più di una sostanza che non migliora le prestazion­i atletico-sportive. Dopo aver già scontato sette mesi tra risultati tolti e periodo di inattività, ed essere ripartita da un ranking di 280, mi aggiungono ora, che ho rialzato sportivame­nte la testa, altri otto mesi di squalifica. Tutto questo è assurdo! Trovo, in tutta questa vicenda, una profonda ingiustizi­a e la voglio gridare a testa alta, perché so di non aver più niente da rimprovera­rmi. Non so se avrò la forza e la voglia di rigiocare a tennis dopo tutto questo. Sara».

 ?? LAPRESSE ?? 1
LAPRESSE 1
 ??  ?? 2 3
2 3
 ??  ?? 2.
2.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy