Il danese da urlo «Noi fantastici nella ripresa»
●Forray: «Ha fatto una partita pazzesca» Trainotti: «Godiamocelo ancora un po’...»
Godetevelo in queste finali, perché poi, fatalmente, andrà a spiegare il suo basket lontano dall’Italia. Shavon Shields, figlio del mitico Will e di Senia, madre danese (il suo è un passaporto vero), merita e quindi avrà come minimo l’Eurolega. Il Valencia gli aveva messo gli occhi addosso ma non è più nella crema d’Europa. E Shavon ora ha il privilegio di poter scegliere: probabile che finisca ancora più su, nel gotha del Continente. Perché sta giocando dei playoff da urlo. Che non stanno passando inosservati, nemmeno all’estero. Ha chiuso gara-4 con 31 punti, 24 nella ripresa, sovrastando tutto e tutti. «Eravamo convinti di potercela giocare – dice il fuoriclasse dell’Aquila –, siamo entrati con la convinzione di tornare qui per la sesta gara. Ora non cambia nulla, dobbiamo solo credere nei nostri mezzi come sempre. Devo dire che abbiamo prodotto un secondo tempo fantastico. Siamo riusciti a creare e realizzare tanti tiri semplici. La mia prestazione? Contento di aver contribuito, quel che conta è la squadra, con questa Trento si può tentare l’impossibile».
GRUPPO Con questo Shields, soprattutto. Nelle quattro partite giocate finora, la guardiaala del Kansas viaggia a 21.2 punti di media. Insieme a Sutton e Hogue forma la testa di ponte di un gruppo capace di sfondare ogni muro. Capitan Toto Forray s’inchina davanti alla bravura del compagno: «Ha fatto una partita pazzesca, è un giocatore straordinario, capace di fare tutto. In queste partite si esalta. Queste sono le gare di Shavon Shileds». Una felice intuizione (l’ennesima), prodotta da Salvatore Trainotti, uomo mercato e plenipotenziario del club. Nell’aprile di un anno fa il colpo di bacchetta magica. Trento espugna il Forum ma perde Baldi Rossi e Marble per infortunio. Urge una rotazione in più e Trainotti, sempre attentissimo al mercato tedesco, se lo fa mandare in prestito da Francoforte ormai fuori dai playoff. Shavon è subito impattante e s’unisce alla cavalcata collettiva che sfocia nella finale scudetto con Venezia. Ora il bis. Ovvio che i 120 mila dollari del contratto comincino ad essere stretti. Può uscire dall’accordo con Trento e questa estate lieviterà verso il mezzo milione di stipendio. Trainotti lo inquadra così: «Ragazzo super, al servizio dei compagni, ma con la stoffa del leader. Più si alza il livello e più lui cresce. Rivederlo da noi l’anno prossimo? Pensiamo a godercelo in questa finale...».