La Gazzetta dello Sport

Capitan Insigne pronto a guidare il nuovo Napoli

●●ià in Nazionale Mancini gli ha dato la fascia, e se parte Hamsik... È l’italiano più valutato sul mercato

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Nel suo futuro c’è la fascia di capitano. Dopo aver indossato quella della Nazionale italiana, Lorenzo Insigne è pronto a stringersi al braccio quella del Napoli, il sogno di una vita. Un qualcosa che potrebbe avversarsi con qualche anno di anticipo se Marek Hamsik dovesse andare in Cina, dove l’attende una cascata di milioni di euro. In questo caso non ci sarebbero più ostacoli tra Lorenzo e quella fascia tanto desiderata: diventereb­be sua, perché nessuno potrà contenderg­liela nel gruppo. Una vita in azzurro, la sua, se si eccettuano le due stagioni e mezzo trascorse tra Cavese, Foggia e Pescara prima del rientro definitivo a Napoli (estate 2012), nel club che ne ha guidato la crescita dalle giovanili fino all’esordio in Serie A, nel gennaio 2010.

VERO LEADER Nessuno più di lui, dunque, può pretendere il grado di capitano. La stessa fascia che Roberto Mancini, il neo cittì, non ha esitato a consegnarg­li nell’ultima amichevole, contro l’Olanda, a Torino. L’ennesimo attestato di stima, che l’esterno napoletano si è guadagnato per la sua serietà e per quel talento che l’ha reso tra i protagonis­ti del nostro calcio e di quello internazio­nale. Una condizione che gli ha permesso di occupare il ventiquatt­resimo posto nella speciale classifica dei 100 giocatori più costosi nelle 5 top Leghe europee stilata dal Cies, l’osservator­io calciatori internazio­nali con base in Svizzera. Il costo di Insigne, primo tra i giocatori italiani, è di 102 milioni di euro. Per lui, insomma, si prospetta un futuro nuovo, da capitano, gli toccherà guidare la squadra che avvierà il nuovo corso che Aurelio De Laurentiis ha voluto affidare a Carlo Ancelotti. Intorno al suo talento crescerann­o le ambizioni del Napoli che, con Ancelotti, vorrà migliorare la sua dimensione europea.

PIÙ DI MARADONA Nella stagione appena conclusa, Insigne ha raggiunto un piccolo traguardo, ha raggiunto e superato Diego Maradona nel numero di presenze col Napoli: 262 contro le 259 dell’amato Pibe de oro. Un vanto, nulla di più, in attesa che anche lui possa passare alla storia del club come il talento che ha saputo incidere sulla conquista del terzo scudetto. L’attesa, ormai, dura da 28 anni, dal maggio 1990. Da allora, il declino del Napoli è stato repentino, fino ad arrivare al fallimento per poi rinascere con Aurelio De Laurentiis. La nuova vita del club è stata un continuo crescendo, un’evoluzione che ha coinvolto soprattutt­o lui, Lorenzo Insigne, il simbolo di questo Napoli, la rappresent­atività di un progetto che anche quest’anno riparte con l’obbiettivo dello scudetto. Con un nuovo allenatore ma, soprattutt­o con un nuovo leader, fatto in casa, la garanzia migliore. Insigne è la napoletani­tà che, nessuno prima di lui, è mai riuscito a interpreta­re così bene.

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GETTY Lorenzo Insigne, 27 anni, con la fascia di capitano in Nazionale

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