La Gazzetta dello Sport

CRISTIANO-LEO, È L’ORA E O NEY È IN AGGUATO

- Di FABIO BIANCHI

Ire sono nudi, davanti al Mondiale. Ultima chance per Leo e Cristiano, i cannibali del nostro tempo. Bacheche stracolme di trofei, manca solo quello indimentic­abile. Perché solo il Mondiale ti spedisce nella Storia del tuo Paese. E ti rende immortale. I re sono nudi. Più Leo che Cristiano. Perché il primo ha avuto la squadra e la chance per vincere. Invece, mentre colleziona­va Liga, Champions e Scarpe d’oro col Barcellona, con l’Argentina ha perso 3 finali di fila: due in Coppa America e una al Mondiale del Brasile di 4 anni fa giocando a corrente alternata. Come gli succede in nazionale. Ora l’intera Argentina pretende da lui il Titolo. Perché anche stavolta Messi ha il supporto di una grande squadra. L’albicelest­e è tra le favorite anche se forse le manca qualcosa rispetto, per dire, a un Brasile. Ma se Messi fa il Messi, si può. Leo ci deve provare, per togliersi definitiva­mente di dosso l’ombra di Maradona.

Ronaldo cammina più leggero. Dopo aver vinto la quinta Champions, la terza di fila, proverà a sorprender­e. Ma senza l’assillo di dover vincere per forza. Ha già guidato il Portogallo al suo primo Europeo, giusto due anni fa. Senza fare sfracelli tra l’altro. Il Portogallo si è meritato il titolo, ma gli è andato tutto bene. Inclusi i flop di squadre ben più attrezzate, dalla Germania alla Francia battuta in finale. Nessuno, a Lisbona e dintorni, pretende il Mondiale. Ma CR7 gioca solo per vincere. Peccato che anche lui in nazionale non sia un iradiddio. Per dire, ha firmato un solo gol in 22 sfide, tra test e gare ufficiali, alle nazionali già campioni del Mondo. Toh, all’Argentina. Leo e Cristiano posso trovarsi solo ai quarti o in finale. Sarebbe un grande epilogo per i duellanti. Neymar li osserva, pronto al sorpasso.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy