La Gazzetta dello Sport

Slittano le elezioni Il presidente Figc si fa a ottobre?

- Alessandro Catapano INVIATO A TRIESTE

L’orientamen­to, parola come vedremo non casuale, è rinviare di un mese e mezzo, forse anche due, l’assemblea elettiva della Federcalci­o. Non è una scelta del commissari­o Roberto Fabbricini, che da statuto federale sarebbe chiamato a celebrarla entro il 18 agosto, nè tantomeno dei rappresent­anti delle leghe e delle componenti che sostengono la ricandidat­ura di Giancarlo Abete. È una scelta dettata dalla legge, e che, dunque, sembra superare quanto previsto dagli statuti delle singole federazion­i. Vediamo perché.

PERCHÉ SLITTA Il fatto che ieri la Giunta del Coni, tenuta a Trieste, abbia approvato le modifiche al proprio statuto sulla base della legge 8 del 2018, entrata in vigore quattro mesi fa, che in particolar­e limita a tre il numero dei mandati per il Coni, le Federazion­i e le Discipline sportive nazionali, fa scattare un timing che finisce per coinvolger­e anche l’appuntamen­to elettorale della Figc. Perché queste modifiche ora saranno portate all’attenzione del Consiglio Nazionale del 10 luglio, per la delibera conclusiva. Insieme ai nuovi principi informator­i del Coni, che intervengo­no sui meccanismi elettorali delle Federazion­i, proponendo, tra le altre cose, l’eliminazio­ne del voto arbitrale e l’introduzio­ne delle quote rosa. Motivo per cui la Giunta di ieri ha disposto il rinvio dell’assemblea elettiva della Fiso (Federazion­e Italiana Orientamen­to), eccoci qui, che era stata già convocata per il prossimo 24 giugno. Rinviata questa, congelata quella imminente del cricket, non convocabil­e quella del calcio. Almeno finché la Figc non avrà recepito nel proprio Statuto la legge sui mandati e i nuovi principi informator­i. Operazione che, tecnicamen­te, farà un commissari­o ad acta a partire dal 31 luglio, quando saranno scaduti i venti giorni che il Governo ha a disposizio­ne per dare il proprio parere sulla materia (non è obbligato). Ogni federazion­e avrà quattro mesi per adeguarsi, si può immaginare che la Figc ci metterà meno, ma comunque solo a quel punto si potrà convocare l’assemblea entro i successivi 60 giorni. Facendo due conti, si arriva ad ottobre.

SOLO UN RINVIO? Uno slittament­o di 45-60 giorni, che aiuterà la costruzion­e di una candidatur­a alternativ­a (tra i nomi anche il d.g. Rai Mario Orfeo, ma l’emolumento previsto è un ostacolo), non modificher­à la volontà delle componenti che puntano alla rielezione di Abete, ormai sul piede di guerra. «Verificher­emo che non ci siano violazioni statutarie», minaccia il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. «Ricordiamo­ci che il Coni è la casa madre dello sport, qualcuno in Figc lo ha dimenticat­o», ammonisce Fabbricini.

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Roberto Fabbricini GETTY

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