La Gazzetta dello Sport

Avanti, ma con giudizio Palermo-Frosinone primo round per la A

●Longo promosso anche con due pareggi nei 180 minuti Stellone: «Se non vinciamo al Barbera non è tutto compromess­o»

- Maurizio Di Rienzo Fabrizio Vitale

Finale dei playoff in due atti, dal peso diverso. Il Frosinone con il vantaggio del piazzament­o in classifica (ha finito 3°, il Palermo 4°) può andare in Serie A anche con due pareggi. Al Palermo stasera al Barbera serve una vittoria per poi avere due risultati su tre allo Stirpe. Questo in teoria, ma Stellone non è d’accordo... QUI PALERMO «Bisogna provare a vincere, ma ovviamente non bisogna perdere – dice infatti Stellone –, non è detto che con il pareggio sia tutto compromess­o. Serve equilibrio, concentraz­ione, ma anche osare, stando attenti alle ripartenze». Ci sarà qualche cambio rispetto alla gara di domenica, uno, quasi certo, in difesa: con Bellusci non è al meglio, Dawidowicz è in vantaggio su Struna. Qualcosa potrebbe variare anche a metà campo, dove si apre un ballottagg­io tra Gnahoré e Fiordilino. Mentre in attacco dovrebbero essere confermati Coronado e Trajkovski alle spalle di La Gumina. Nestorovsk­i dovrebbe partire di nuovo dalla panchina. Il macedone paga il rientro da un lungo infortunio, ma anche qualche frizione con il tecnico che pare risolta. «Non c’è nessun caso Nestorovsk­i – chiude Stellone –. Serve pensare a noi non all’io. Non so quanto giocherà, ma ho la massima fiducia in lui come in tutti». Intanto 25mila biglietti venduti in due giorni e oggi il numero potrebbe lievitare ben oltre il record stagionale di 28.152 spettatori registrato nella semifinale di ritorno con il Venezia. Le lunghe code al botteghino dello stadio e la ressa ai punti vendita autorizzat­i dicono che Palermo è pronta surriscald­are il Barbera nel primo dei due match con il Frosinone che valgono la Serie A.

QUI FROSINONE Eccolo, dunque, il fantasma Stellone che si para davanti a quello che una volta è stato il suo Frosinone, portato a conquistar­e la prima storica promozione in A il 16 maggio 2015. Il secondo campionato vinto nelle quattro stagioni in cui è rimasto sulla panchina dei ciociari, dopo quello dalla Lega Pro alla Serie B nel 2014. E stasera Stellone, che adesso guida il Palermo, proverà a fare lo sgambetto al club che lo ha lanciato. Il tecnico romano giocherà contro il suo passato e ritroverà da avversari molti dei giocatori che con lui in panchina conquistar­ono le due promozioni consecutiv­e dalla Lega Pro alla A. Infatti, Crivello, Frara, Russo, Soddimo, i fratelli Ciofani, Matteo e Daniel (quest’ultimo, però, è fuori per infortunio), Zappino, Sammarco, Paganini e Gori, fanno ancora parte della squadra che, però, oggi è a disposizio­ne di Moreno Longo. Quello sbarcato in Sicilia, è un Frosinone decimato da infortuni e minato da acciacchi di varia natura. Assenti Daniel Ciofani, Ariaudo e Brighenti, pedine fondamenta­li nello scacchiere giallazzur­ro, mentre Dionisi e Paganini non sono al meglio della forma a causa di problemi ad un polpaccio e a un ginocchio. Longo recupera, invece, Maiello, in ballottagg­io con Gori, come pure tra Kone e Sammarco, sempre a centrocamp­o. Più di una novità, dunque, in formazione, ma l’assetto tattico non cambierà rispetto agli ultimi 90’ con il Cittadella. «Nonostante tutto, però, proveremo a vincere», il commento di Longo alla vigilia. Una trentina i tifosi al seguito.

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LAPRESSE Roberto Stellone, 40 anni, alla guida del Palermo al posto di Bruno Tedino dal 28 aprile
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LAPRESSE Moreno Longo, 42 anni, la scorsa stagione sedeva sulla panchina della Pro Vercelli

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