Federer-Nadal: staffetta reale
●Ciao terra, con l'erba torna Roger. Rafa per ora non c’è: «Devo capire come reagisce il fisico»
Rieccolo. Fresco e riposato, pronto a sfoderare oggi i suoi gesti bianchi contro Mischa Zverev sul verde di Stoccarda, prima tappa della stagione erbivora. Roger Federer, proprio come lo scorso anno, ha saltato a pie' pari tutti i tornei sulla terra battuta, meno congeniali al suo gioco e al suo fisico. Dopo la vittoria del primo Slam della stagione, in Australia, King Roger ha lasciato la platea in rosso a Nadal, vincitore a Montecarlo, Barcellona e Parigi per l’undicesima volta e di Roma per l’ottava. Due mesi vissuti intensamente per il maiorchino, che adesso medita di imitare la scelta di Federer. «Ho speso moltissimo in termini fisici e mentali in queste settimane, belle e vincenti – ha detto Rafa – e bisogna vedere se riuscirò a recuperare in tempo per i tornei sull’erba. Vedrò nei prossimi giorni come risponderà il mio fisico a queste fatiche». Difficile che Nadal, reduce da 27 match sul rosso, si presenti al Queen's, dove già non ha giocato negli ultimi due anni. Qualche dubbio ora sorge anche sulla partecipazione a Wimbledon, torneo al via il 2 luglio e da lui vinto due volte, amato e onorato sempre, salvo infortuni. L’erba tuttavia non giova al suo fisico: la pallina rimbalza molto più bassa e sottopone le sue già provate ginocchia a un extra lavoro di flessione, il che potrebbe mettere lo spagnolo 32enne nei guai per la parte finale della stagione sul veloce, dove nel 2017 ha conquistato lo Us Open. Non va poi dimenticato che Nadal è stato fermo mesi, dopo Melbourne, per l’infortunio alla gamba destra.
STAFFETTA
Insomma, è come se i due più grandi dominatori del tennis, 20 Slam Roger e 17 Rafa, in questa seconda e luminosa parte della loro carriera avessero deciso di «darsi il cambio», di spartirsi in una sorta di staffetta il territorio tennistico: «Io prendo la terra e ti lascio l’erba» sembra l’accordo tra i due che nel 2017 si sono divisi due Major a testa. Ha aperto Roger con l’Australia, ha proseguito Rafa con Parigi, poi di nuovo lo svizzero ha centrato Wimbledon e lo spagnolo ha chiuso il cerchio trionfando a New York. I binari su cui scorre il 2018 sembrano gli stessi.
PER IL TRONO
Intanto questa settimana torna d’attualità l’avvicendamento al trono mondiale. Basteranno tre vittorie a Federer per strappare di nuovo lo scettro al mancino: «Senza nulla togliere a Rafa – ha detto – sapevo che avrebbe vinto il Roland Garros e quindi sarebbe rimasto numero 1. Tutto previsto. Per tornare al vertice devo arrivare almeno in finale qui ed è una motivazione in più per fare bene. Ma cerco di non mettere troppa carne al fuoco e procedere per piccoli obiettivi. Entrare in campo pensando alla classifica e a Wimbledon è troppo». Insomma, Roger mette in pratica la politica dei piccoli passi, un metodo che funziona, se lo ha portato a contendersi ancora titoli Slam e trono mondiale alla vigilia dei 37 anni. «I margini sull’erba sono davvero minimi – ha proseguito lo svizzero a caccia del nono trionfo all’All England -, e vincere uno Slam su questa superficie vuol dire battere sette avversari di fila: non è così scontato che io vinca Wimbledon». Si che lo è, lo è almeno quanto lui stesso dava per scontato il trionfo di Rafa sul rosso. Numeri alla mano, Federer ha vinto 17 dei 97 titoli in carriera proprio sul prato: otto volte Wimbledon e nove Halle, dove andrà all’attacco della sua prima «decima».
RE VESTITO
Insieme al suo rientro sul circuito, tiene banco anche la questione sponsor. Sembrava che fosse già chiuso l’accordo record con Uniqlo, la marca d’abbigliamento giapponese che veste Nishikori e che ha accompagnato Djokovic negli anni delle meraviglie. Secondo la stampa svizzera Federer avrebbe chiuso un accordo per 300 milioni di euro in dieci anni, lasciando lo storico partner Nike: «L’unica cosa vera al momento – ha precisato il Magnifico -, è che il contratto è scaduto a marzo. Stiamo discutendo, ancora non so che cosa succederà». Intanto, sia in allenamento che in conferenza stampa, Federer si è presentato con il famoso «baffo» su scarpe e maglietta. Tranquilli, il Re non è nudo.