La Gazzetta dello Sport

Ronaldo benedice Jesus: «La mia 9 sulle spalle giuste»

●Dipingeva murales, oggi con lui la Seleçao spera di aver trovato l’erede del Fenomeno, vent’anni dopo

- Matteo Dalla Vite INVIATO A SOCHI (RUSSIA)

Vent’anni dopo l’unico Fenomeno riconosciu­to, il Brasile rivede qualcuno di serio dentro una maglia serissima. La numero 9. Oggi Gabriel Jesus e allora (dal 1998 al 2006) Ronaldo: autorizzat­i a sognare. Va bene: GJ è ancora un bambino - letale, ma bambino - e Ronie resta il monumento verdeoro, ma il mondo do Brasil annusa nuovamente qualcosa di buono e credibile dopo Zinho, Luis Fabiano e Fred, centravant­i un po’ così della Seleçao degli ultimi anni. Sui social gira una foto di Gabriel Jesus col taglio dei capelli a mezzaluna, alla Ronie di allora; qui, fuori dal campo di allenament­o, c’è un signore che gira su una sorta di skateboard elettrico agitando una gigantogra­fia di GJ9. Mania.

MI RIVEDO Manca poco al via contro la Svizzera. E quel pochissimo che manca porta il Brasile a sperare che giochino tutti e quattro insieme, ovvero Willian, Coutinho, Neymar e Gabriel Jesus. «Il Professore (il c.t. Tite, ndr) non ci ha detto ancora nulla di questo» racconta Paulinho, che si dovrà fare un mazzo così per dare equilibrio. E nel poker verdeoro Gabriel Jesus sarà forse un gradino sotto le aspettativ­e che accompagna­no Neymar, però è lì, nel cuore della gente. Perché è un baby-killer, perché appena può posta un video della mamma Vera oppure un altro in cui, da testimonia­l della Croce Rossa, chiede che vengano donati vestiti. E’ bambino ma adulto: perché gioca con la forza di un grande, si diverte come un adolescent­e e perché da quando il Fenomeno ha sentenziat­o, beh, il Prescelto è lui. «Quando guardo Gabriel rivedo il mio passato...» ha detto Ronie. E lui: «Mi sono sempre ispirato a Ronaldo». E luce fu.

SCINTILLOS­O Gabriel è quello che pochi anni fa - girano foto su foto, desecretat­e proprio da qualche settimana dipingeva murales nella sua favela di San Paolo: piccolo e magrolino, non che adesso sia un energumeno, però quelle foto col secchio in mano e il pennello hanno attraversa­to il mondo e dimostrato che uno su mille ce la fa. Altro che retorica. Gabriel è grande appassiona­to di basket, lo voleva l’Inter (che poi si buttò forzatamen­te su Gabigol, sparito), ha stregato la Premier League (20 reti e un infortunio serio) ed è la sintesi fantasiosa e rinascimen­tale di un numero che per anni ha avuto padroni bizzarri, magari regolari ma monolitici (a parte i grandissim­i della storia verdeoro, ovvio). Ecco, lui non è così: è scintillos­o, è fantasia e giocate, è gol e movimenti, è uno che a soli 21 anni ha già giocato 17 partite con la Seleçao, infilato 10 gol e distribuit­o 4 assist. Un fenomenino.

SMS Ieri, dopo 20’ di allenament­o aperto ai giornalist­i, Tite ha chiuso i battenti ma anche «assecondat­o» la speranza popolare: i Fantastici 4 insieme (Fred ha lavorato a parte), schemi su schemi e Gabriel Jesus che la mette dentro di testa e di piattone. Piace GJ9. E tutti aspettano che esulti mimando una telefonata. Il motivo? Alcuni anni fa - quando non era ancora nessuno - Gabriel chiamava una ragazza che non gli rispondeva mai. Poi, una volta arrivato al City, lei ha cominciato a mandargli sms. Un classico. Romario gli ha consigliat­o di fare molto sesso nei momenti liberi e russi: sms a pioggia. Prima, i gol.

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Gabriel Jesus, 21 anni, è al Manchester City dal gennaio 2017 GETTY
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