La Gazzetta dello Sport

Inghilterr­a di giovani Leoni, non per modo di dire

- Alessandra Bocci INVIATA A S.PIETROBURG­O (RUSSIA)

C’è la Russia con i suoi contrasti ai bordi della strada nel bosco che porta al campo di allenament­o dell’Inghilterr­a: un condominio nuovo, box di lamiera, palazzoni di mattoni un po’ scrostati, e ville, tante ville, come quella col balcone alto che ha permesso alla padrona di casa fotografat­a dal Sun con un cagnolino in braccio di godersi il lavoro dei Leoni nonostante l’alta recinzione costruita per la privacy tattica. Repino è assai più vicina alla Finlandia che a Mosca, tappa finale del Mondiale, ma l’atmosfera è rilassata e il tecnico Southgate fa il possibile per evitare di ingigantir­e le pressioni che potrebbero opprimere le sue star.

LO ZERO DI KANE «Send us victorious», c’è scritto sul pullman blu che li trasporter­à ogni giorno, ma la truppa è pronta a non cadere nelle solite trappole. «Lo scopo è giocare un calcio aggressivo e coraggioso, essere forti nei momenti duri, resistere negli alti e bassi di un lungo torneo senza diventare passivi», ha detto Harry Kane, che viene da una lunga stagione e 41 gol segnati con il Tottenham. A 24 anni, Kane è il capitano dell’Inghilterr­a, è al suo primo Mondiale e vuole togliersi di dosso l’amarezza di Euro 2016, concluso a quota zero gol, numero atipico per un attaccante del suo livello. Kane racconta che per lui quello zero non è un’ossessione. La batosta di due anni fa in Francia di certo lo è per tutti e questa generazion­e d’oro proverà a farla dimenticar­e. «Abbiamo poca esperienza, ma tanta energia», garantisce per tutti il c.t. Southgate.

MORALE E FISICO La Premier League è pesante e non c’è calciatore nel suo gruppo che abbia giocato in campionati più riposanti, però l’anagrafe a volte aiuta il fisico ed è ancora dalla parte degli inglesi: erano i più giovani all’Europeo (non servì molto), adesso rendono soltanto qualche giorno alla Francia, la più verde delle titolate. Questa Inghilterr­a è inesperta nei grandi tornei, quelli che ti costringon­o a stare concentrat­o, a vivere una vita fuori dal mondo per più di un mese, ma ha talento da vendere. A cominciare da Marcus Rashford, vent’anni, per proseguire con Dele Alli, Raheme Sterling, capitan Kane e Ruben Loftus-Check, 22 anni, ultima stagione nel Crystal Palace, cartellino del Chelsea. Il più giovane del gruppo, Trent Alexander-Arnold, difensore, ha 19 anni e nessun precedente nella nazionale senior. Manca Oxlade-Chamberlai­n, uscito di scena per infortunio, ma la qualità è l’unica cosa che non manca. L’Inghilterr­a ha fatto sul serio nel rinnovarsi e forse anche per questo la gente non pensa più di tanto di poter andare molto avanti in questo Mondiale, nonostante lo strepitoso cammino di qualificaz­ione. Era stato strepitoso anche quello del gruppo Hodgson e i ragazzi terribili hanno la memoria lunga: la missione possibile stavolta è quella di non bruciarsi. E’ già stato fatto troppe volte.

>Solo la Francia è più «verde» fra le favorite. Il c.t. Southgate: «Abbiamo poca esperienza, ma tanta energia»

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Dele Alli, 22 anni e Harry Kane, 24 anni AP

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