Inghilterra di giovani Leoni, non per modo di dire
C’è la Russia con i suoi contrasti ai bordi della strada nel bosco che porta al campo di allenamento dell’Inghilterra: un condominio nuovo, box di lamiera, palazzoni di mattoni un po’ scrostati, e ville, tante ville, come quella col balcone alto che ha permesso alla padrona di casa fotografata dal Sun con un cagnolino in braccio di godersi il lavoro dei Leoni nonostante l’alta recinzione costruita per la privacy tattica. Repino è assai più vicina alla Finlandia che a Mosca, tappa finale del Mondiale, ma l’atmosfera è rilassata e il tecnico Southgate fa il possibile per evitare di ingigantire le pressioni che potrebbero opprimere le sue star.
LO ZERO DI KANE «Send us victorious», c’è scritto sul pullman blu che li trasporterà ogni giorno, ma la truppa è pronta a non cadere nelle solite trappole. «Lo scopo è giocare un calcio aggressivo e coraggioso, essere forti nei momenti duri, resistere negli alti e bassi di un lungo torneo senza diventare passivi», ha detto Harry Kane, che viene da una lunga stagione e 41 gol segnati con il Tottenham. A 24 anni, Kane è il capitano dell’Inghilterra, è al suo primo Mondiale e vuole togliersi di dosso l’amarezza di Euro 2016, concluso a quota zero gol, numero atipico per un attaccante del suo livello. Kane racconta che per lui quello zero non è un’ossessione. La batosta di due anni fa in Francia di certo lo è per tutti e questa generazione d’oro proverà a farla dimenticare. «Abbiamo poca esperienza, ma tanta energia», garantisce per tutti il c.t. Southgate.
MORALE E FISICO La Premier League è pesante e non c’è calciatore nel suo gruppo che abbia giocato in campionati più riposanti, però l’anagrafe a volte aiuta il fisico ed è ancora dalla parte degli inglesi: erano i più giovani all’Europeo (non servì molto), adesso rendono soltanto qualche giorno alla Francia, la più verde delle titolate. Questa Inghilterra è inesperta nei grandi tornei, quelli che ti costringono a stare concentrato, a vivere una vita fuori dal mondo per più di un mese, ma ha talento da vendere. A cominciare da Marcus Rashford, vent’anni, per proseguire con Dele Alli, Raheme Sterling, capitan Kane e Ruben Loftus-Check, 22 anni, ultima stagione nel Crystal Palace, cartellino del Chelsea. Il più giovane del gruppo, Trent Alexander-Arnold, difensore, ha 19 anni e nessun precedente nella nazionale senior. Manca Oxlade-Chamberlain, uscito di scena per infortunio, ma la qualità è l’unica cosa che non manca. L’Inghilterra ha fatto sul serio nel rinnovarsi e forse anche per questo la gente non pensa più di tanto di poter andare molto avanti in questo Mondiale, nonostante lo strepitoso cammino di qualificazione. Era stato strepitoso anche quello del gruppo Hodgson e i ragazzi terribili hanno la memoria lunga: la missione possibile stavolta è quella di non bruciarsi. E’ già stato fatto troppe volte.
>Solo la Francia è più «verde» fra le favorite. Il c.t. Southgate: «Abbiamo poca esperienza, ma tanta energia»