La Gazzetta dello Sport

C’è «mr Wolf», il progetto decolla «Con lui la Giunta cambia linea»

●All’inizio del 2017 Di Maio spedisce Lanzalone a Roma È lui che mette all’angolo Berdini e trova l’accordo con i proponenti Così svolta pure l’inchiesta dei pm

- a. cat.

«Quando c’è Wolf, quando c’è Wolf!», ripete l’estasiato Luca Parnasi mentre illustra gli uffici della nuova sede a Luca Lanzalone, alias mister Wolf de’ noantri. È il 30 marzo di quest’anno, e il presidente dell’Acea, qui in veste di avvocato facilitato­re dell’iter burocratic­o del dossier stadio, ha buone notizie per il costruttor­e romano: «Ti ho detto che ieri pomeriggio si è chiuso tutto per davvero, una volta tanto?». SALTO DI QUALITÀ Lanzalone, avvocato genovese che ormai un anno e mezzo fa Di Maio spedì a Roma come consulente in soccorso della sindaca Raggi, è il nome chiave di questa indagine. Con la sua irruzione sulla scena, all’inizio del 2017, il lavoro del procurator­e Paolo Ielo fa un salto di qualità. «Di fatto agiva come un pubblico ufficiale», sostiene la Procura. È con le manovre e le decisioni suggerite da Lanzalone, infatti, che gli interessi pubblici riescono finalmente a combaciare con quelli privati. C’è la sua regia dietro l’emarginazi­one dell’assessore all’Urbanistic­a Paolo Berdini, contrario al dossier, e il cambio di linea della Giunta Raggi, che abbraccia il progetto Tor di Valle riveduto e corretto, con il taglio di cubature e opere pubbliche. Lanzalone di fatto «agisce da assessore», spiega agli inquirenti Berdini. E lo stesso Parnasi, intercetta­to, ammette: «È lui che ha fatto lo stadio... io ero dato per spacciato perché avevano messo assessore Berdini, un pazzo totale». Il consulente Lanzalone, nel frattempo divenuto presidente Acea – carica da cui ora potrebbe dimettersi –, trova la quadra, anche qualche mese dopo, quando si tratta di decidere che tipo di delibera sottoporre all’assemblea capitolina, se una versione completame­nte nuova o una, cosiddetta di «novazione», che contenga solo gli aggiorname­nti del testo Marino approvato a fine 2014. Lanzalone opta per inserire solo le modifiche, e in questo modo di fatto consente al dossier di tornare nella Conferenza di servizi saltando i tempi preliminar­i. Un bel regalo.

PREMURA In generale, l’ordinanza del gip Tomaselli dimostra come tra i proponenti del progetto ci sia sempre la massima attenzione a soddisfare gli appetiti di Lanzalone, ben oltre gli episodi corruttivi contestati. Anche il d.g. della Roma Mauro Baldissoni si prodiga perché all’avvocato ligure finiscano i biglietti di Roma-Genoa. E Parnasi, con i buoni uffici di Luigi Bisignani, si impegna anche a modificare un articolo di Dagospia, che l’avvocato genovese non gradisce perché contiene riferiment­i alla sua vita privata. Detto fatto, ogni suo desiderio era un ordine.

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