La Gazzetta dello Sport

Russia, atto finale Ma la Celeste dei big e Salah fanno paura

●Cherchesov ha talento ma pure infortuni e buchi in difesa. Momo sta meglio, cenerentol­a Arabia

- Giulio Di Feo

Un girone che pare Spartacus: c’è il Colosseo coi gladiatori, i reziari, i guerrieri d’Oriente e persino i falconi da combattime­nto. Come allora, pronostici duri da fare: un soffio di vento o un’arma poco affilata e tutto si ribalta.

RUSSIA I padroni di casa sono quelli del Colosseo, e per questo giro d’arena si stanno preparando da due anni: Cherchesov, ex portiere di esperienza internazio­nale, ha preso la squadra da Slutsky dopo i disastrosi Europei 2016, ha ricreato un nucleo solido e ha passato due anni provando a impregnarl­o di talento giovane. È stato sfortunato con gli infortuni che lo hanno privato di due potenziali titolari in difesa (Vasin, Dzhikiya) e della punta con più esperienza internazio­nale (Kokorin), ha dovuto votarsi al vecchio monumento Ignasevich (38 anni) e l’ultimo anno di test ha dimostrato che un gol lo becca quasi sempre. Però la sua Russia è tosta, motivata, ha un paio di talenti assoluti che sanno accendere la luce (Golovin, i gemelli Miranchuk) e se tutto va male la stazza di Dzyuba sui calci piazzati. Il girone lo passa, c’è da vedere come. Ultime amichevoli: Austria-Russia 1-0, Russia-Turchia 1-1.

URUGUAY I reziari sono gli uruguaiani, ti bloccano in una rete di pressing e mazzate e quando ti blocchi ti trafiggono. Cavani e Suarez sono in valore assoluto una delle migliori coppie del Mondiale, dipende però sempre da come gli arriva il pallone. In questo senso Tabarez ha saputo dare una svolta: meno corridori, più piedi buoni, senza rinunciare alla garra. E alla prima percussion­e di Nandez a segno, avrà avuto ragione lui. Bella mossa anche Laxalt terzino: se la gioca a sinistra con Caceres, può essere la svolta di una carriera.

Un solo test prima di partite: Uruguay-Uzbekistan 3-0.

EGITTO Qui la domanda è una sola: come sta Salah? È il super dubbio della vigilia, qualche giorno fa un tifoso gli ha chiesto un selfie e lui gli ha scostato la mano dalla spalla infortunat­a, ieri ha fatto quasi tutto l’allenament­o coi compagni, dovrebbe esserci ma il punto interrogat­ivo è d’obbligo. Ha voglia Cuper a dire che «con o senza di lui dobbiamo essere la stessa squadra», però la presenza o meno dell’uomo più sorprenden­te dell’ultimo anno di calcio europeo ha un peso enorme. Occhio però, l’Egitto ha anche altro. Sobhi è incostante ma ha spunti da campione, Trezeguet e Said danno gol e fantasia, Elneny in mediana canta e porta la croce, a 45 anni i riflessi di El Hadary ancora non calano, sono organizzat­i e nel calcio di rottura e contropied­e dell’hombre vertical sguazzano. Ma vanno, ovviamente, dove li porta Momo. Ultime amichevoli: Egitto-Colombia 0-0, Belgio-Egitto 3-0.

ARABIA SAUDITA I «Golden falcons» sono la Cenerentol­a annunciata, e il girotondo in panchina (3 c.t. in pochi mesi) di certo non ha aiutato. Pizzi è un bielsano di ferro, con quello che ha prova a rompere e servire un paio di attaccanti veloci. Il bello però è che ci credono e contro la Germania hanno fatto un figurone, specie il vecchio leone Al Jassam che ha fatto sudare Kroos. In gare ufficiali però la musica cambia. Ultime amichevoli: Arabia Saudita-Perù 0-3, Germania-Arabia Saudita 2-1.

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Il c.t. Cherchesov dà istruzioni a Samedov, in gol con la Turchia (AP)

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