La Gazzetta dello Sport

Max ALTA FEDELTÀ «Detto no al Real per rispetto... E per il 5° scudetto con la mia Juve»

Allegri tra passato e futuro: «Mi ha telefonato Florentino Perez, ma avevo dato la parola ad Agnelli. Non ho rimpianti Spero che Higuain non voglia andare via Dybala faccia ciò che sa»

- Fabiana Della Valle INVIATA A LIVORNO

C’è un posto dove più degli altri si sente a casa sua: ristorante da Oscar, il mare non si vede ma se ne sente l’effetto benefico e rilassante. Ormai è un appuntamen­to fisso di fine stagione: qui Massimilia­no Allegri fa bilanci e progetti e, nel giorno del caos Lopetegui, racconta che nel calcio c’è ancora spazio per un tocco di romanticis­mo. «Ho detto no al Real Madrid – racconta – perché avevo già dato la mia parola ad Andrea Agnelli. Ho ringraziat­o Florentino Perez, che mi ha telefonato, spiegandog­li che avevo già preso un impegno: sarebbe stato irrispetto­so nei confronti della Juve. Non ho rimpianti, prima avevo detto no anche a un’altra squadra (Chelsea,

ndr). Quando andrò via il presidente lo saprà con il giusto anticipo, ma credo che la Juve sarà la mia ultima squadra italiana. In un futuro, più lontano, mi vedo in Nazionale».

Dopo quattro anni non teme un fisiologic­o calo di motivazion­i?

«Si riparte sempre da zero. Lo scudetto è il primo obiettivo, idea condivisa con la società, per me arrivare a 5 di fila sarebbe un gran successo. La Champions è un sogno e non un’ossessione, non la puoi programmar­e, la devi giocare. Puntiamo a piazzarci tra le prime otto. Ormai qui si pensa che se non si arriva in finale è un fallimento: non è tutto facile e scontato. Negli ultimi 10 anni hanno vinto 3 volte il Barcellona e 4 il Real che hanno Messi e Ronaldo, bisogna essere bravi a infilarsi come hanno fatto Bayern, Chelsea e Inter».

Chi lotterà con la Juve per lo scudetto?

«Oltre al Napoli, temo la Roma che è forte fisicament­e e con Di Francesco ha fatto bene. Poi l’Inter, che è in crescita: il mio amico “attore” Spalletti quest’anno corre per il titolo. L’anno scorso s’arrabbiò perché lo chiamai così, ma io gli dissi di non rompere... Il Milan è ancora indietro, ma dipenderà anche dal mercato che potrà fare. L’arrivo di Ancelotti è uno stimolo per il Napoli perché ha vinto dovunque. Carlo è diverso da Sarri e si confronter­à con un’altra realtà».

Mercato Juventus: s’aspetta un colpo alla Milinkovic Savic?

«Sarà il solito: costruirem­o una squadra competitiv­a. Non serve molto: già nostri Caldara, Spinazzola e Perin, dovrebbe arrivare Can. Abbiamo giovani di qualità. Mi aspetto grandi progressi da Bentancur».

Se Higuain andrà via, meglio Martial o Morata?

«Non mi ha detto niente, speriamo che non voglia andar via, però vedremo dopo il Mondiale. Se partirà servirà un centravant­i, anche se Mandzukic tornerà nel vecchio ruolo».

Dybala resterà?

«Abbiamo parlato a lungo, vuole fare ancora grandi stagioni alla Juve prima di lasciare. Se sei qui per migliorare puoi andare solo al Barcellona, Real o Bayern. Paulo quest’anno è cresciuto nelle difficoltà, è intelligen­te e ha capito che il paragone con Messi gli ha fatto male. Sono diversi anche fisicament­e, Dybala negli spazi stretti fatica: deve fare ciò che sa, non quello che gli mettono in testa gli altri. Gli ho ripetuto talmente tante volte che non è Messi che mi avrà odiato...».

Le farebbe effetto vedere Buffon con la maglia del Psg?

«Sarei contento, perché sta bene fisicament­e e mentalment­e e avrà nuovi stimoli, ma con la Juve è finita nel modo migliore. Szczesny sarà il nostro titolare, ma sono molto contento di Perin: alla Juve il secondo fa 10-15 partite».

Douglas Costa la esalta?

«Fa passaggi da manicomio ma deve segnare di più: davanti alla porta s’accontenta, gode più a fare assist».

Da allenatore e genitore che cosa direbbe all’Under 15?

«Prima che a giocare a calcio bisogna insegnare rispetto ed educazione. È stata una cazzata senza cattiveria, ma sbagliata. I social vanno disinnesca­ti perché sono una bomba a orologeria. La punizione è giusta».

TEMO LA ROMA E MI ASPETTO PROGRESSI DA BENTANCUR

MASSIMILIA­NO ALLEGRI ALLENATORE JUVE

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AFP JUVE AL MAX Massimilia­no Allegri, 50 anni, alla Juve dal 2014: 4 scudetti, 4 Coppe Italia, 1 Supercoppa
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