MAROTTA-PARATICI BOMBER DELLA JUVE
Una coppia che funziona
L’elogio del grande ciclo della Juve di Andrea Agnelli passa (ovviamente) per le prodezze in serie delle sue acclamate stelle. Ma è merito della regìa societaria se da otto anni gli interpreti in campo cambiano con la stessa facilità con cui il club macina vittorie e profitti. Un boom senza precedenti che pone la Signora ai vertici del sempre più ricco calcio europeo.
In questo modo l’attuale gestione bianconera si sta ritagliando una meritatissima vetrina, nonostante la secolare tradizione di casaAgnelli lasci poco spazio ai protagonismi. Non sorprenda, allora, se mancano gli squilli di tromba per l’imminente rinnovo dello staff manageriale juventino sino al 2021. La discrezione è una qualità che negli anni ha permesso loro di agire sempre con particolare efficacia, guadagnandosi una stima unanime. Così l’amministratore delegato Beppe Marotta e il responsabile dell’area tecnica Fabio Paratici hanno cementato un’intesa invidiabile. Sono loro due il nucleo di un gruppo di lavoro che unisce sempre competenza e passione. Sono cambiate tante facce in questi anni anche in società, ma la loro spinta è evidentemente trainante. Non mostrano fatica, a dispetto di uno stress senza eguali. E’ difficilissimo vincere, ma è ancor più difficile restare sempre in vetta. Soprattutto se la concorrenza alza il tiro e l’esigenza di non sbagliare diventa un obbligo.
In questi anni non sono mancate le lusinghe, ma la fedeltà di Marotta&Paratici è a prova di bomba. In particolare da Milano, nel tempo, sono giunte le maggiori tentazioni. Eppure la voglia di rimettersi in discussione a Torino ha sempre prevalso. E il nuovo legame per altri tre anni è la prova che il patto con i colori bianconeri è sempre più saldo.
Così come regge al meglio la sintonia tra il dirigente varesino e quello piacentino. Gli intenditori del genere ricordano come la coppia si sia formata a Genova (sponda Sampdoria) quando il già allora a.d. Marotta nel 2004 dà al debuttante Paratici la chance di fare l’osservatore per la società blucerchiata a soli 32 anni. La convivenza è subito felice, in breve lo scout diventa capo degli osservatori, guadagnandosi sul campo lo status di braccio destro.
Non è una sorpresa, allora, quando l’affiatato duo fa le valigie per Torino, direzione-Juventus. E’ l’estate del 2010 e il loro ingresso nel calcio che conta arriva in punta di piedi. Il seguito di questa storia è noto a tutti, ma il clamore dei successi non ha fatto perdere loro l’equilibrio. A cominciare dal rispetto reciproco. Lapidario il commento dell’<allievo>: <Ogni giorno con Marotta per me è come un giorno ad Harvard, si impara sempre>.
Allo stesso modo è significativo l’aneddoto dello scorso novembre, quando Beppe Marotta ritira per il secondo anno consecutivo il premio come Manager dell’anno. In sala c’è anche Paratici e al momento della consegna della targa l’a.d. juventino condivide con lui in pubblico i meriti per il riconoscimento: <Alla Juve vince il gioco di squadra>.
Ora li attende un’altra estate bollente, con obiettivi sempre ambiziosi e con la ferma determinazione di anticipare la concorrenza. Una sfida sempre più difficile, ma neanche i rivali possono stare tranquilli: finché quei due restano in bianconero…