La Gazzetta dello Sport

MILAN ALL’INFERNO (E RITORNO?)

Uefa-Milan, è durissima: un anno senza coppe e rientro condiziona­to? Tas carta di luglio

- Alessandra Gozzini

Quasi certa l’esclusione dall’Europa League e possibile multa. Ma per il Tas c’è il jolly del socio americano

●Due ore di dibattimen­to ma nessun passo avanti. Oltre all’esclusione, possibili una multa e altre richieste. Forse sentenza già oggi, poi l’ipotesi è il Tribunale arbitrale dello sport

Non è ancora finita: a Losanna il club potrebbe avere un nuovo socio

Il fondo Elliott ha confermato l’intervento in caso di insolvenza di Li

INVIATA A NYON (SVIZZERA)

La strada che a Nyon porta in Route de Geneve 46 è verde e ordinata. Quella che dovrebbe condurre il Milan in Europa è invece molto più cupa e confusa. Dentro il palazzo dell’«Union des associatio­ns europeenne­s de football» tutto parla di calcio internazio­nale: spille, penne e caramelle hanno il logo dell’Uefa. Per trovare il Milan occorre scendere al piano meno uno e sostare nella stanza dove sono riuniti i giudici della camera giudicante. Dalla stanza si ammira la riva nord del Lac Leman ed è probabile che per un po’ — un anno intero — resti l’unico affaccio estero del club. Ieri mattina qui si è svolto il processo al Milan, per il reato di violazione del Fair play finanziari­o commesso tra il 2014 e il 2017. Il pubblico ministero era l’Uefa: chiedeva alla corte l’esclusione rossonera dalle coppe europee. L’arringa difensiva era contenuta in 25 pagine di dossier, già inviato nei giorni scorsi all’indirizzo dell’associazio­ne. Cinque i giudici, presieduti dal portoghese José Narciso Da Cunha Rodriguez, che già ieri pomeriggio si sono riuniti in consiglio: la decisione può arrivare già oggi o al massimo lunedì. Sembra comunque difficile si vada all’inizio della prossima settimana.

Per il CFBC dell’Uefa, l’organo di controllo finanziari­o dei club, il Milan non ha prodotto nuove motivazion­i. Resiste l’incertezza al vertice della società, resistono conti non esattament­e virtuosi e resiste il dubbio sul rifinanzia­mento del debito, tutte condizioni che la camera investigat­iva aveva sottolinea­to con la matita rossa nei due precedenti esami (non superati) su Voluntary e Settlement Agreement. Alla prova d’appello il Milan si sarebbe ripresenta­to impreparat­o e con motivazion­i non troppo convincent­i, ragion per cui l’accusa penserebbe addirittur­a di inasprire la propria richiesta: oltre all’esclusione per un anno dalle coppe, anche una multa o una condizione di rientro. Come dire: intanto ti escludo dall’Europa League, se poi vorrai rientrare sarà eventualme­nte necessaria una prova da superare. LA DIFESA

Il Milan ha subito dopo argomentat­o le proprie ragioni attraverso il responsabi­le del pool di legali incaricato, l’avvocato Roberto Cappelli. La strategia verteva su più punti. Primo: porsi davanti alla corte come l’unico interlocut­ore possibile, senza riferiment­i alla condizione di Mr Li, indecifrab­ile anche se sempre (più o meno) puntuale nell’adempiere agli impegni. In ogni caso, un conto è la proprietà, un altro la propria azienda: hanno conti separati. Secondo: le perdite attuali del Milan sono certificat­e — il bilancio verrà chiuso con un meno 75 — ma restano sostenibil­i e tollerabil­i se si considera che, contempora­neamente, è stato aumentato il valore patrimonia­le del gruppo. Sono stati esposti anche altri numeri relativi alla gestione corrente che il Milan considera migliorati­vi rispetto al periodo sotto esame. Terzo punto: di fronte alle perplessit­à Uefa sul rifinanzia­mento del debito e sulla continuità aziendale, Milan ed Elliott hanno prodotto un documento congiunto per attestare la disponibil­ità americana a subentrare qualora Li si fosse dimostrato inadempien­te o impossibil­itato a procedere nell’investimen­to che sostiene dall’aprile 2017. Il club, in pratica, ha già un futuro garantito. Meglio

ancora se un nuovo socio interverrà nella gestione del pacchetto azionario: succederà a giorni, non così pochi da aver già messo nero su bianco una proposta vincolante d’acquisto da esibire in sede di dibattito. Per questo il possibile asso rossonero è rimasto forzatamen­te nel mazzo. L’Uefa ha invece calato tutte le proprie carte, motivo per cui l’umore rossonero tende sempre più al pessimismo.

IL CONFRONTO

Il van scuro con conducente aveva accompagna­to il Milan nella sede dell’Uefa quaranta minuti dopo le 8 del mattino. Presentazi­oni in reception e pochi minuti di attesa prima che la delegazion­e rossonera venisse ospitata al piano di sotto. Dal van erano scesi l’a.d. Fassone, l’avvocato Cappelli, il collega Andrea Aiello e la responsabi­le finanziari­a del club, Valentina Montanari. Alle 11.11 l’annuncio del termine dell’audizione: oltre due ore di dibattimen­to sono l’unico spiraglio milanista. La corte ha voluto conoscere e approfondi­re senza avere, evidenteme­nte, un verdetto già pronto: lo sarà a breve. Non fosse soddisface­nte per il Milan è possibile il secondo tempo della partita da giocare in un’altra trasferta svizzera, ma a Losanna. Il campo – neutro – sarebbe stavolta quello del Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport, a cui il Milan si rivolgereb­be entro una decina di giorni per avere risposte nella prima settimana del mese di luglio. L’attesa sarebbe in questo caso orientata all’ottimismo: il nuovo socio ormai formalment­e impegnato e un tribunale essenzialm­ente giuridico l’origine della doppia speranza rossonera (non del tutto condivisa in Svizzera). Alle 11.30 il Milan riparte e per poco non incrocia Andrea Agnelli, abituale frequentat­ore del palazzo come presidente dell’Eca. «Vengo qui una volta alla settimana, non aggiungo altro». Si incroceran­no di sicuro in stagione: senza Europa, Milan-Juve avrà almeno un po’ di fascino internazio­nale. A Nyon restano il sole e il vento che fa sbattere le bandiere e increspare il lago: il quadro rossonero è un po’ meno perfetto.

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LAPRESSE Li Yonghong, 48 anni, presidente del Milan dal 14 settembre del 2017, il giorno dopo la cessione da parte di Fininvest del Milan alla Rossoneri Lux L’ACCUSA
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L’attesa L’a.d. Marco Fassone è stato sentito dall’Uefa
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