Mr. Li Usa la fretta Ulteriore accelerata per il socio americano in ottica Tas
●Il Milan non ha avuto il tempo di portarlo alla Camera dell’Uefa Tre opzioni sul tavolo, di cui due statunitensi: una in fase avanzata
C’erano estati – come nel 2011, ma anche la scorsa – in cui quella «X» equivaleva semplicemente a un nome di mercato. Magari di primo piano, ma nulla che andasse oltre l’ambizione di rinforzare la rosa. Anche questa estate ha il suo Mister X: stavolta, però, nasconde questioni molto più pesanti e complicate. Il Milan si augura infatti di vedere sostituita al più presto quella lettera con un nome e un cognome: quelli del socio di minoranza, a cui Li Yonghong sarebbe sempre più vicino, ma che per il momento non si è ancora concretizzato.
IMPRESA Era una speranza nata nei giorni scorsi: riuscire ad accelerare così bruscamente nell’inserimento del nuovo partner nel capitale azionario da poterlo «presentare» con tutti gli onori alla Camera giudicante di Nyon. Ma il Milan sapeva anche che si trattava di un’impresa al limite della praticabilità, che infatti non è andata in porto. Lo scenario, se come pare il verdetto della Uefa escluderà il club dalle coppe, si sposta quindi a Losanna, in vista dell’appello al Tas (Tribunale arbitrale dello sport). Presentarsi nuovamente di fronte a una corte giudicante con un azionista di minoranza dal nome conosciuto e dal patrimonio solido servirebbe ovviamente a migliorare considerevolmente la posizione del club. Un nuovo socio, infatti, significherebbe un’iniezione di liquidità fresca che potrebbe essere utilizzata in diversi modi: il più importante riguarda la restituzione del debito contratto con Elliott ad aprile dell’anno scorso, quando Mr. Li riuscì ad acquistare il Milan grazie ai 303 milioni prestati dal fondo di Paul Singer (che ora, interessi compresi, è creditore per circa 380). RIFLESSIONI Appare evidente che un Milan in procinto di liquidare il proprio creditore, sostituendo un finanziatore con un investitore, sarebbe percepito in maniera diversa da qualsiasi collegio giudicante. Solo che occorre accelerare ulteriormente. Mr. Li lo aveva già fatto tre settimane fa, occupandosi in prima persona a Milano della faccenda, e a un certo punto l’affare sembrava a mezzo passo dalla fumata bianca con un soggetto americano, grazie al lavoro dell’advisor Goldman Sachs. Yonghong però avrebbe sul tavolo altre due proposte (americana anche una di queste) e quindi il presidente starebbe facendo le ultime riflessioni per capire quella più conveniente.
TEMPO UTILE Da quanto filtra, Li sta provando a stringere ulteriormente i tempi, in modo da poter disporre di argomentazioni importanti per l’eventuale ricorso al Tas, il cui collegio ha pieno potere di rivedere fatti e giudizio. In altre parole non si limita agli aspetti tecnici, ma può entrare nel giudizio di merito. Vuol dire che se il Milan portasse novità rilevanti, potrebbe avere margini per sperare. E poiché serve dimostrare la stabilità economica e aziendale nel tempo, l’ingresso di un nuovo socio sarebbe un fattore molto importante. Che Mr. Li stia cercando di chiudere in tempo utile lo si deduce da un retroscena relativo a Fassone: l’a.d. avrebbe parlato di trattative «in fase avanzata, si spera di chiudere tra la fine di giugno e metà luglio», rivolgendosi all’associazione «Milanisti 1899» nei giorni a ridosso del Cda di venerdì scorso. Spiegando che l’emissione di titoli per nuovi piccoli azionisti è sospesa «per non modificare la struttura dell’assemblea prospettata ai potenziali acquirenti». Ci sono infatti circa trecento tifosi, fra cui alcuni nomi eccellenti, in attesa di entrare a far parte dei piccoli azionisti, che si dividono lo 0,07% delle azioni. Tutto congelato, per il momento, aspettando che al posto di quella X compaia un nome.