Per imbrigliare un bello ce ne vuole un altro: Renard, mister Africa
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AFP al mondiale dopo 20 anni e oggi, dopo il ko con l’Iran, si gioca il futuro contro il Portogallo. Un’altra sconfitta non metterebbe solo il probabile timbro all’eliminazione del Marocco, ma potrebbe pregiudicare il futuro sulla panchina dei Leoni dell’Atlante dello stesso Renard. «Mi assumo la responsabilità della sconfitta con l’Iran perché quando si perde il primo colpevole è l’allenatore – le parole del coach francese nella conferenza stampa di ieri -. Condivido alcune critiche, ma in questo momento bisogna mettere da parte certe cose e pensare alla gara con il Portogallo. Dobbiamo dare il cento per cento delle nostre possibilità e probabilmente servirà anche qualcosa di più per vincere questo match. Cristiano Ronaldo? Faremo di tutto per complicargli la vita, controllarlo ed impedirgli di esprimere le sue qualità. Lui è straordinario e forse definirlo così non abbastanza. Noi, garantito al cento per cento, giocheremo con tutto quello che abbiamo: cuore, passione, la nostra cultura».
IL PRECEDENTE Renard può aggrapparsi alla storia: nell’unico precedente mondiale tra Marocco e Portogallo, nel 1986, vinse 3-1 la squadra africana e fu il primo successo in assoluto dei Leoni dell’Atlante nella fase finale del torneo. La difesa di Renard ha però diversi problemi: Nordin Amrabat e Dirar sono ko per infortunio. «I nostri vicini», così i lusitani definiscono il Marocco. Comunque vada, oggi e nei prossimi giorni, il bell’Hervé cercherà in ogni caso di restare in Africa: «E’ un continente nel quale mi sento estremamente libero. Penso di non riuscire a vivere altrove. L’Africa ha qualcosa di speciale. Quando ti conquista, non ti lascia più».