Tutte le sfide dell’Iran: Spagna, sanzioni e divieti
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Iragazzi iraniani restano nel centro di Kazan fino a tardi. Ogni tanto passa una tv che chiede di aprire il bandierone biancorossoverde o di cantare una canzone e loro, felici, eseguono. In fondo, quando ricapita? L’Iran è una delle grandi storie del Mondiale perché mischia calcio, vita sociale e politica come nessuno. All’esordio ha vinto con il Marocco e, finché dura, comanda il gruppo con Spagna e Portogallo. Venerdì gli iraniani sono andati a vedere la partita nei cinema di Teheran e hanno festeggiato per le strade, scene che per un secondo hanno cambiato la percezione della nazione. L’Iran è uno dei grandi problemi della politica internazionale, i rapporti con Israele sono tesissimi e Teheran ha appena rigettato le negoziazioni con Trump, che a maggio ha annunciato il ritiro dall’accordo nucleare firmato da Obama nel 2015. Non solo, ha annunciato sanzioni pesanti contro l’Iran e chiunque lo aiuti. Tra le conseguenze più lievi, il caso-scarpini, con la Nike che ha interrotto la fornitura alla nazionale di Queiroz. SAMIRA E SHOJAEI L’Iran però per la prima volta può superare il girone e in sala stampa a Kazan scrive Samira, la prima giornalista iraniana nella storia dei Mondiali. A Teheran guarda le partite in tv, perché le donne non sono ammesse negli stadi, mentre in Russia ha un posto in tribuna, come alcune ragazze viste in città. Durante la partita col Marocco ha fatto notizia un cartello con la scritta «lasciate entrare le donne iraniane negli stadi» e il primo marzo, con Infantino a Teheran in visita ufficiale, 35 donne furono fermate per qualche ora. Avevano tentato di assistere, EPA ● La posizione dell’Iran nell’ultimo ranking Fifa, diffuso lo scorso 7 giugno. La Spagna è al decimo posto, in testa c’è la Germania
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