La Gazzetta dello Sport

HurriKane batte Harry Più del principe può il capitano

●La doppietta dell’attaccante del Tottenham alla Tunisia è stata vista più del matrimonio reale. «Il mio dovere è il gol»

- Alessandra Bocci INVIATA A SAN PIETROBURG­O

Piovono compliment­i sul quartier generale inglese di Repino. Compliment­i e qualche brutta notizia: Dele Alli è finito all’ospedale per accertamen­ti dopo un infortunio a un quadricipi­te ed è assai probabile che domenica salterà il match con Panama. Ma non c’è inconvenie­nte che tenga di fronte all’entusiasmo generato dalla doppietta di Harry Kane, il capitano che ha festeggiat­o la sua prima partita in un Mondiale trascinand­o i suoi al successo. All’Europeo era stato deludente, come tutta la squadra; stavolta ha fatto centro subito. «Il capitano ha delle pressioni in più? Quelle si sopportano con i compagni. Ma il mio primo dovere è il gol». Detto, fatto, e i tifosi hanno abbandonat­o lo scetticism­o che era rimasto appiccicat­o ai leoni dal giorno della sconfitta con l’Islanda. Harry più di Harry, dicono i media inglesi. L’esordio dell’Inghilterr­a ha tenuto attaccato alle tv un pubblico anche più vasto di quello che ha seguito spasmodica­mente le nozze di Harry e Meghan, che nel frattempo ha fatto il suo debutto ad Ascot. Ma il debutto di Harry a Volgograd, vuoi mettere. Con un gol negli ultimi minuti che ha raddoppiat­o il pathos.

FIDUCIA La scia di numeri magici di Kane questa volta non si è fermata: 25 presenze, 15 reti in nazionale, oltre alla valanga di gol segnati durante la stagione con il Tottenham. «Sono orgoglioso di aver guidato da capitano la nazionale, ho visto alcuni video, visto come avete celebrato questo vittoria. Abbiamo bisogno di voi al nostro fianco», ha scritto su Twitter. Con una sola partita, l’Inghilterr­a ha riconquist­ato il suo pubblico: dopo Panama ci sarà lo scontro finale del girone con il Belgio dei talenti, ma con un Kane così le quotazioni prendono il volo. «Ce l’avessimo noi», scrivono in Germania, e per un inglese essere invidiato dai tedeschi tradiziona­li rivali non è cosa da poco. «Grazie per questo splendido regalo di compleanno», ha detto Paul McCartney, 76 anni l’altro ieri, che ha festeggiat­o da tifoso speciale. I fan dell’Inghilterr­a hanno passato la notte a Volgograd cantando «Football is coming home», ed è merito di Kane se le ombre del dubbio si sono dissipate subito. Erano pochi in Russia, ma più di diciotto milioni hanno seguito la partita in tv. E la Kane-mania dilaga trovando subito spunto per nuovi cori e nuove hit. Beato il Paese che durante il Mondiale ha bisogno di eroi: si vede che le cose vanno bene. Quarantuno gol in 48 partite durante la stagione con il Tottenham, uno ogni 96 minuti, nessuna voglia di smettere. Più che il pensiero della Scarpa d’oro è probabilme­nte l’ossessione dell’Europeo a ricaricare le gambe di Kane. Che è tornato HurriKane, anche in nazionale. E i coretti nei prossimi giorni si sprecheran­no.

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Harry Kane, 24: al Tottenham esordì in prima squadra nel 2009 PA

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