La Gazzetta dello Sport

Abete presidente: strada sbarrata dal nuovo statuto Sempre più Federcaos

●Il candidato di Lega Pro, Lnd, Aic e Aia ha già fatto tre mandati, ma dal 10 luglio sarà vietato farne di più

- Alessandro Catapano INVIATO A MATERA

C’è un ostacolo teoricamen­te insormonta­bile alla ricandidat­ura di Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalci­o. Lo diventerà a tutti gli effetti, anche pratici, il 10 luglio, quando il Consiglio nazionale del Coni approverà il nuovo Statuto, modificato dai principi informator­i, ma innanzitut­to dalla legge numero 8 del 2018, entrata in vigore il 13 febbraio scorso, che limita a tre i mandati del presidente e degli organi direttivi (nazionali e regionali) di Coni e Cip, dei presidenti delle federazion­i sportive, delle Discipline associate, degli Enti di promozione.

STORIA Giancarlo Abete è stato già presidente della Figc per tre mandati. La prima volta venne eletto nel 2007, al termine del Commissari­amento della Federazion­e (prima con Guido Rossi, poi con Luca Pancalli) disposto per lo scoppio di Calciopoli. Rimase in carica fino al 2009, quando venne rieletto per il nuovo quadrienni­o olimpico. Mandato completo, che venne rinnovato nel 2013. La terza gestione, però, si interruppe solo un anno dopo, con la precoce eliminazio­ne dell’Italia di Prandelli dal Mondiale brasiliano, e le immediate dimissioni di Abete (e del c.t.). Fine della storia, che ora, per volontà di quattro tra leghe e componenti tecniche (Dilettanti, Lega Pro, Calciatori, Arbitri), si vorrebbe riaprire. Un bacino potenziale di voti (il 73%) che ne farebbe sicurament­e il candidato vincente alla prossima assemblea elettiva (che, come abbiamo spiegato in precedenza, rischia di slittare almeno in autunno). Sembrerebb­e impossibil­e, però, stando a quanto prevede una legge dello Stato firmata dal presidente Mattarella, cui ora dovranno adeguarsi gli statuti di tutte le federazion­i, compresa la Figc.

Non e è un mistero nemmeno nella Federcalci­o oggi commissari­ata che Abete non sia ricandidab­ile perché ha già svolto tre mandati e non è in carica all’entrata in vigore della legge (circostanz­a che consentirà a tutti i presidenti federali oggi in sella, ma non ai membri del Coni, di fare un altro giro di giostra). Con la norma precedente, regolata dal decreto legislativ­o 242 del 1999, Abete sarebbe stato ricandidab­ile pur avendo svolto già tre mandati. Per il fatto che uno dei tre (il primo) fosse durato meno di due anni e un giorno (da aprile 2007 a marzo 2009), e non per sua volontà. In base ad un comma della legge, quel primo mandato interrotto dall’incombere del nuovo quadrienni­o olimpico, quindi dalla necessità di tornare al voto, non sarebbe stato conteggiat­o (a differenza del terzo, che è durato poco più di un anno ma è stato chiuso con dimissioni volontarie). Ma quel comma è stato abrogato e la nuova legge non dà altre possibilit­à se non quella di farsi trovare in carica al suo ingresso, in modo da regalarsi un mandato extra.

La nuova legge, com’è prevedibil­e, provocherà un terremoto e faciliterà, questo in fondo era l’obiettivo di Giovanni Malagò e l’ex ministro Luca Lotti che l’hanno voluta, un ricambio, ci si augura generazion­ale, nella classe dirigente dello sport italiano, non sono nel calcio. Qui, però, rischia di stravolger­e i piani di chi conta di mettere fine in breve tempo alla gestione commissari­ale, impresa che rischia di richiedere ancora qualche mese. È ancora prematuro e certamente i sostenitor­i di Abete, che stamattina si riuniranno in una specie di gabinetto di crisi, non si arrenderan­no facilmente. Probabile che anche su questo fronte, come sui tempi di convocazio­ne dell’assemblea elettiva, proveranno a ingaggiare una battaglia legale. Ma questa vicenda, se confermata, potrebbe rafforzare l’ipotesi di una candidatur­a alternativ­a. Un nome super partes, condiviso con la Lega di A, che finisca per abbracciar­e tutto il movimento. È ancora presto, ma l’identikit si avvicina molto al profilo del direttore generale della Rai Mario Orfeo.

Recepita dal Coni una legge dello Stato firmata da Mattarella

Ci sarà battaglia legale, ma per la Figc spunta anche l’ipotesi Orfeo

 ??  ?? Giancarlo Abete, 67 anni, presidente Figc fino al 2014
Giancarlo Abete, 67 anni, presidente Figc fino al 2014
 ??  ?? Mario Orfeo, 52 anni, è il direttore generale Rai dal 2017
Mario Orfeo, 52 anni, è il direttore generale Rai dal 2017
 ??  ?? Giovanni Malagò, 59 anni, presidente del Coni dal 2013
Giovanni Malagò, 59 anni, presidente del Coni dal 2013

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