La Gazzetta dello Sport

Seconde squadre, sei club di A chiedono il rinvio

●Juve, Inter, Roma, Napoli, Atalanta e Torino preferisco­no iniziare nel 2019 La Figc le ascolterà, ma non cambia idea

- Matteo Brega MILANO

Sei club di Serie A — Juventus, Inter, Napoli, Roma, Atalanta e Torino — stanno partorendo l’idea di chiedere alla Federcalci­o il rinvio dell’introduzio­ne delle squadre B alla prossima stagione. È questo il sunto di una serie di incontri e telefonate che i club di A hanno intrattenu­to da diverse settimane, precisamen­te da quando sono stati resi noti i parametri per l’iscrizione delle seconde squadre al prossimo campionato di Lega Pro. Si era pensato anche di inviare una lettera alla Figc o di pubblicare un comunicato congiunto. Per il momento invece si preferirà far pervenire a Roma il pensiero comune a sei società (tra le più attente ai settori giovanili in Italia) in maniera tale da portare all’attenzione dei vertici federali il malessere.

I MOTIVI Perché di tale si tratta. Ciò che ha animato la discussion­e interna è, secondo queste sei società, la struttura poco lineare del regolament­o, il clima ostile che circonda le seconde squadre specialmen­te dalla Serie B. Il secondo campionato italiano profession­istico, all’inizio di giugno, aveva fatto sentire il proprio dissenso attraverso il presidente Mauro Balata che aveva annunciato come «l’assemblea fosse pronta a presentare il ricorso al Tribunale federale per chiedere l’annullamen­to della delibera». Insomma, va bene introdurre le squadre B nella struttura del calcio italiano, ma meglio se inserite in un sostrato più fecondo a riceverle.

REAZIONE Come sta reagendo la Federcalci­o di fronte a questa richiesta dei sei club di A? Nessuna dichiarazi­one ufficiale, ma a Roma sono ben consapevol­i delle difficoltà. Il fronte interno però è comune e la posizione, seppur ufficiosa, è che le squadre B partiranno già nella stagione 2018-19. Il pensiero federale è semplice: nonostante le differenze di vedute temporali — c’era chi spingeva per introdurle immediatam­ente e chi per aspettare la prossima stagione — tutti i club erano d’accordo sull’introduzio­ne delle squadre B. In fin dei conti i vantaggi e le necessità sono stati superiori ai lati negativi dell’operazione. Quindi, in buona sostanza, la Figc è disposta ad ascoltare le motivazion­i dei sei club. Ma lo farà per ribadir loro le ragioni per cui è necessario partire immediatam­ente, già nella stagione 2018-19. Lo slittament­o non sarà possibile anche perché il campionato di Lega Pro, con ogni probabilit­à, avrà diverse lacune nell’organico di partenza. E le squadre B serviranno anche per permettere la composizio­ne di un torneo che altrimenti rischiereb­be di partire zoppo in più punti. Anche perché per ogni squadra B iscritta, la Lega Pro otterrà un contributo straordina­rio da 1,2 milioni di euro.

FUTURO A questo punto bisogna domandarsi cosa succederà. Perché se da un lato la Figc, compatta, è intenziona­ta a proseguire sulla strada tracciata, dall’altra i sei club hanno, tra le righe, comunicato che non provvedera­nno a creare la squadra B quest’anno. E visto che nel gruppo manca solo un top club, ovvero il Milan, chi si attiverà per creare le seconde squadre da mettere in lista di ripescaggi­o?

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Damiano Tommasi, 44 anni, presidente dell’Aic dal 2011

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