PERCHÉ STAVOLTA IL PROGETTO OLIMPIA NON RIPARTIRÀ DA ZERO
L’EA7 dopo il 28° scudetto del basket
Nel segno della continuità. L’Olimpia del passato era stato spesso tacciata – a ragione – di stravolgere la squadra ogni estate, trovandosi di fatto costretta a ripartire ogni volta da zero o quasi. Stavolta no. Chiaro, al centro del progetto c’è Simone Pianigiani, e la garanzia quindi di una continuità tecnica che nelle ultime stagioni si era invece faticato a trovare. Felici d’aver conquistato il tricolore, ma non soddisfatti. Perché c’è pur sempre un’Eurolega che rimane la grande incompiuta milanese. E allora, per fare il salto in avanti, che non vuole necessariamente dire arrivare alle Final Four (lì entrano in ballo tanti fattori, non sempre controllabili), ma quantomeno lottare sino all’ultima giornata per centrare un piazzamento tra le prime otto, servono dei ritocchi, anche importanti. Arrivato Amedeo Della Valle, che dovrà dimostrare di essere un giocatore di quel livello, ormai certi pure gli approdi di Christian Burns e Nemanja Nedovic, meno – ma non impossibili – quelli di Mike James e Jeff Brooks (con i piani B e C già pronti qualora non andasse in porto l’A), Milano si presenterà al via della prossima stagione con un nucleo già rodato di 8 elementi, che avrà quel vissuto di cui parla sempre coach Pianigiani. Certezze su cui poggiare nei momenti meno facili, che inevitabilmente si presentano nell’arco di una stagione così lunga. Sul quale innestare quei talenti che potranno permetterle di salire ancora di livello. Il tecnico sei volte tricolore ha la capacità per inserire i nuovi senza far saltare equilibri costruiti con pazienza durante questi nove mesi. Poi potrà iniziare la scalata verso quelle vette che per ora ha potuto osservare solo dal campo base. Col grande vantaggio di sapere già su chi contare a occhi chiusi quando il gioco si fa duro. Scusate se è poco.