Tanabe: «Prima missione centrata, non rompiamo più»
●Parla il d.t.: «I nostri guai? Legati soprattutto alla MGU-H. Con Toro Rosso c’è intesa anche coi meccanici»
Affidabilità, affidabilità e ancora affidabilità: è il mantra di Toyoharu Tanabe, 58 anni, l’ingegnere giapponese che dal primo gennaio ha assunto la direzione tecnica della Honda F.1 a Milton Keynes. Entrato in azienda nel 1984, ha accumulato una lunga esperienza prima in F.1 accanto a Gerhard Berger, ai tempi della McLaren e a Jenson Button, quando i giapponesi decisero di comprarsi la Bar e poi in Indycar. Proprio l’ex ferrarista austriaco ha avuto parole dolci per lui, sostenendo che la Honda era finita in buone mani. «Voglio ringraziarlo, Berger è un brav’uomo, abbiamo vissuto anche momenti difficili insieme, gli devo tanto. Aver lavorato accanto ai piloti mi ha arricchito, so esattamente che cosa vogliono e quando».
Ingegner Tanabe, che cosa significa lavorare con due team?
«Sicuramente velocizzerà il processo di crescita, moltiplicando le informazioni».
L’anno scorso le vostre power unit sono costate 380 posizioni di penalità alla McLaren, quest’anno il motore è molto più affidabile: da dove nasce questo miracolo?
«Perché senza trascurare le prestazioni, ci siamo concentrati durante l’inverno nella risoluzione dei nostri mali».
Quale è stato il più preoccupante?
«Quello legato al funzionamento della MGU-H. Abbiamo faticato a capirlo». ● Le posizioni di penalità subite l’anno passato dalla McLaren per colpa dei problemi di affidabilità accusati dalle power unit Honda
Alla quarta stagione in F.1 fate ancora fatica ed era qualcosa di strano da prevedere perché nell’immaginario i giapponesi vengono considerati i maghi dell’ibrido.
«Ma la MGU-H è qualcosa di inedito che non ha riscontro nella produzione di serie, oltretutto bisogna sottolineare come tutta la meccanica in F.1 sia estremamente stressata, pensate alle vibrazioni».
In Canada avete introdotto l’evoluzione 2. Sapete già quando porterete la terza?
«Non abbiamo una data fissa, la getteremo nella mischia quando avremo raggiunto il target che ci siamo prefissati».
Non lottando per il campionato, potete pure decidere di non rispettare la regola di 3 motori per stagione e di portare quante evoluzioni volete. E’ questa la vostra strategia?
«No, inizialmente il piano era appunto di limitarci a 3 unità, se è saltato, è solo per ragioni contingenti».
Abiteboul, il capo della Renault, sostiene che la Red Bull per tornare a vincere il campionato, sarebbe dovuta restare con loro. Che cosa replica?
«Che anche noi siamo qui per vincere gare e titoli!».
In attesa di lavorare con la Red Bull come va con Toro Rosso?
380
«Abbiamo trovato un team molto aperto e desideroso di crescere. C’è una grande coesione che riguarda non solo i tecnici ma anche i meccanici. A Faenza hanno una chiara visione di ciò che vogliono».