La solitudine del numero 10
Mamma Messi: «Leo è ferito» Argentina nuova ●>ivoluzione Sampaoli: fuori Di Maria, Biglia e Rojo, dentro Acuña, Mercado e Pavon o Perez
Leo Messi non l’aveva immaginata così. Un campione dovrebbe combattere le sue battaglie più importanti con gli uomini di fiducia, invece l’Argentina stasera sarà un esercito improvvisato, vagamente sfiduciato, pieno di ragazzi mai stati a questo livello. Il problema è che con questi calciatori si gioca il Mondiale perché, se perderà con la Croazia, all’ultima dovrà battere la Nigeria e sperare. Sulla scena ha fatto irruzione la madre di Messi, la signora Celia Maria Cuccittini, con un’intervista a Canale 13 di Buenos Aires: «La famiglia appoggia Lionel - ha detto la mamma -. È lui il primo a voler vincere la Coppa. Dicono che non gli importi dell’Argentina e che giochi in nazionale solo per adempiere un obbligo, ma non è vero. Se vedessero Leo come lo vediamo e conosciamo noi, soffrendo e piangendo ogni volta, cambierebbero idea. Queste critiche lo feriscono, e feriscono noi».
ESCLUSI Rispetto alla partita con l’Islanda fuori Di Maria, Biglia e Rojo, dentro Acuña, Mercado e uno tra Pavon ed Enzo Perez. Tra i pochissimi che non sembrano nemmeno presi in considerazione Higuain e Dybala, che nelle ultime ore ha parlato della possibile convivenza con Messi. Niente, bocciato ancora. Già che c’era, il c.t. ha cambiato anche il sistema di gioco: basta difesa a largo alla «tre» e probabilmente a due attaccanti veri vicino a Messi. I riferimenti in campo restano Leo, Mascherano, Aguero e Otamendi, ma è naturale che la sensazione sia di improvvisazione, anche perché nell’allenamento di ieri il c.t. ha confermato solo in parte le indicazioni di martedì. Quando succedono queste cose, generalmente sono possibili due reazioni opposte, sia in spogliatoio sia nel Paese: una perdita di fiducia, con danni conseguenti, o un’identificazione nei ragazzi della porta accanto. La vecchia retorica di «Maradona solo contro tutti» aiuta, perché l’Argentina ha vinto così l’ultimo Mondiale e anche qui non per caso si è parlato di «Messi y 10 más». Leo e altri dieci. I DUE DI SINISTRA L’Argentina, per il momento, sembra favorevole al cambiamento. I tifosi da giorni chiedono Pavon, l’attaccante del Boca, e forse saranno accontentati. Di Maria e Biglia almeno in partenza non mancheranno a nessuno. La grande novità però è Marcos Acuña, esterno sinistro dello Sporting Lisbona, detto Uovo perché da piccolo andava a sbattere ovunque col testone. E’ nato 26 anni fa in Patagonia e per quattro anni si è prestato a viaggi di 2.700 chilometri per fare provini con i club di Buenos Aires: lo hanno preso all’ultimo tentativo, ma nei primi mesi nella capitale è stato aggredito tre volte per strada e ha pensato di mollare. Ha resistito e in un’intervista ha detto: «Io in campo corro e passo il pallone. Più di questo non faccio». Pare basti. Dietro a lui, a sinistra, ci sarà Nicolas Tagliafico, che a gennaio ha lasciato l’Independiente per l’Ajax: ha 25 anni, è un esterno, ma stasera farà il terzo dei tre. Un difensore centrale di 171 centimetri non è il manifesto del calcio moderno, ma Tagliafico in qualche modo regge. Si è scritquattro, to che Guardiola lo voleva al Barcellona e di sicuro lui non ha paura: per tre volte ha perso la memoria per uno scontro con un avversario, per tre volte ha ricominciato contro tutti.
I DUE DEL RIVER Il River Plate i è un club più importante di altri. In Argentina prende sempre più forza la corrente di chi vorrebbe Franco Armani in porta al posto di Caballero ma, almeno a loro, Sampaoli darà un due di picche. In compenso sembra pronto a lanciare altri due giocatori legati al club con la banda rossa: Mercado, un ex, ed Enzo Perez. Gabriel Mercado se n’è andato da Buenos Aires due anni fa e, a 31 anni, è un titolare del Siviglia. Da bambino giocava da punta – e una volta segnò 13 gol in un 15-1...- ma da grande fa altro: difensore a destra, esterno o centrale. Enzo Perez chiude la lista. Due settimane fa era in vacanza: nemmeno convocato. Poi si è rotto Lanzini, Sampaoli lo ha chiamato e ora ha una mezza idea di farlo partire contro la Croazia: se la gioca con Meza.
SCELTE Dybala e Higuain ancora esclusi dalla formazione iniziale. Si va verso una Selecciòn improvvisata