Eurnova, si cambia: arriva un nuovo amministratore
●Lo stadio riparte. Il successore di Parnasi deve riavviare il dialogo con il Comune e cedere il terreno di Tor di Valle: lo aiuterà Pallotta
L’inchiesta avanza, ma le carte, al netto dei destini personali dei soggetti indagati, non sembrano nascondere chissà quale altre scabrose rivelazioni sull’iter percorso dal progetto stadio della Roma. E qualcosa comincia pure a muoversi. La macchina non è ancora ripartita e dovrà attendere che i magistrati mettano un punto all’inchiesta e gli uffici comunali terminino le verifiche sugli atti.
IL TERRENO Ma intanto un primo passo potrebbe essere compiuto entro la fine di questa settimana. Nelle prossime ore, infatti, l’assemblea dei soci di Eurnova, la holding del gruppo Parnasi che insieme al club giallorosso compone la società «Stadio della Roma», dovrebbe nominare un nuovo amministratore. Operazione necessaria a far ripartire il dialogo con l’amministrazione e a riavviare le pratiche di cessione del terreno di Tor di Valle, interrotta dallo scoppio dell’inchiesta. Parnasi era sul punto di vendere a Dea Capital, fondo del Gruppo De Agostini, per circa duecento milioni. Avrebbe realizzato una ricca plusvalenza, considerato che lo ha comprato (ma non pagato interamente) dalla famiglia Papalia per 42. Ora ci sono due possibilità: che Dea Capital completi l’acquisto, ovviamente a cifre inferiori. O che di questa operazione si faccia carico la stessa società «Stadio della Roma», cioè sostanzialmente James Pallotta. Ipotesi niente affatto peregrina.
QUEI 1.500 EURO Anche sul fronte dell’inchiesta – notizie sparse di ieri: Di Maio protegge la Raggi, accollando tutte le responsabilità «all’avvocato sbagliato»; il sottosegretario Giorgetti spiega i suoi rapporti con Parnasi perché «è stato il mio vicino di casa per 15 anni» – la Roma ostenta tranquillità. L’ammissione fatta da Luca Caporilli, collaboratore di Parnasi, di un presunto pagamento elargito ad un funzionario per strappargli un parere favorevole al progetto, non preoccupa. Caporilli, infatti, si riferirebbe ai 1.500 euro pagati a Daniele Leoni per l’organizzazione di un convegno. Leoni è uno dei venti tecnici del Dipartimento Urbanistica che si sono occupati collegialmente del progetto Tor di Valle e alla Roma risulta difficile credere che, eventualmente, millecinquecento euro siano stati sufficienti a corromperlo. Resta la grande attesa, ma forse da ieri è un po’ meno lunga.