La Gazzetta dello Sport

Il giorno che Capelli fece tremare Prost «Tradito da una spia a 3 giri dalla fine»

●Nel 1998 l’ultimo GP al Paul Ricard: Ivan si arrese al «Professore» che diede al Cavallino il successo n. 100

- Andrea Cremonesi

Quarantaci­nque giri al comando: quell’ultimo GP di Francia disputato al Castellet 28 anni fa, poteva rappresent­are la svolta per Ivan Capelli, ma una maledetta spia lo costrinse a rallentare l’andatura della Leyton House a tre giri dalla fine, e così la sua domenica di gloria divenne, per la gioia dei tifosi francesi, quella di Alain Prost, che scavalcand­olo regalò alla Ferrari la vittoria numero 100. «Ero in testa ma a un certo punto si accese sul cruscotto una spia — racconta l’ex ferrarista che sta concludend­o il proprio mandato di presidente Ac Milano e resta apprezzato commentato­re Tv —: una quindicina di giri prima avevo visto fermarsi a bordo pista col motore cotto il mio compagno Mauricio Gugelmin, non volevo fare la stessa fine e rallentai. Ma quella corsa, con Estoril 1988, resta la più bella della mia carriera».

STRATEGIA Quella gara, racconta il pilota milanese era lo specchio della F.1 di quei tempi, più sana perché imprevedib­ile dove anche i piccoli potevano competere con i big. «La nostra macchina, ispirata a quella dell’anno precedente disegnata da Adrian Newey (nel frattempo in attesa di passare alla Williams; n.d.r.), era particolar­mente gentile con le gomme, così avevamo lavorato in prova per evitare il pit-stop. Erano le prime gare dove ci si fermava a cambiare le gomme, e ci eravamo accorti che anche se il divario tra una gomma fresca e una usata era notevole, tra 1”5 e 2”, dopo appena trequattro giri si azzerava. L’azzardo di star fuori poteva pagare e senza il guaio al motore avremmo vinto. Allora si poteva regolare la macchina prima del via, ricordo una discussion­e sullo schieramen­to con Gustav Brunner, il nostro d.t., che voleva modificare l’incidenza dell’ala perché la temperatur­a era cresciuta e io che resistevo. “La macchina è ben bilanciata, non tocchiamol­a” insistevo. Alla fine trovammo un compromess­o, modificamm­o solo mezzo alettone, quello alla mia destra».

MISTRAL Ivan ha avuto l’occasione di girare sul circuito che domenica tornerà a ospitare il GP: «Il disegno è rimasto quello di una volta, ma quando correvo io si usava il corto, che consentiva di tagliare a metà il rettifilo del Mistral. Per fortuna ora si è recuperata la versione lunga, preferibil­e. Allora non c’era la chicane a spezzarlo e ricordo che nel 1982 Pironi con la Ferrari arrivò a una velocità di 346 all’ora che per l’epoca fece scalpore».

GOMME Una pista, secondo Capelli, molto tecnica, dove sarà importante far funzionare bene l’anteriore: chi favorirà? «Dipende se la Ferrari ha davvero capito come far funzionare le gomme col battistrad­a ribassato usate in Spagna. Se avrà risolto i problemi, diventa favorita. In questo momento, come si è visto anche in Canada, è la macchina di riferiment­o».

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 ??  ?? In alto, Ivan Capelli con la Leyton House precede la Ferrari di Alain Prost. A fianco, il podio, con il francese che solleva il braccio di Capelli ANSA
In alto, Ivan Capelli con la Leyton House precede la Ferrari di Alain Prost. A fianco, il podio, con il francese che solleva il braccio di Capelli ANSA

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