La Gazzetta dello Sport

Hinault attacca Froome, Sky replica «Commenti errati e irresponsa­bili»

●Bernard aveva invitato il gruppo allo sciopero. La squadra: «Chris pensa solo al Tour»

- N. me.

L'

attacco è calato pesantissi­mo. E non era nemmeno il primo. Bernard Hinault, che di Tour de France ne ha vinti 5, continua la sua battaglia contro Chris Froome, che punta al suo personale pokerissim­o. A due settimane dal via dalla Vandea della Grande Boucle, Hinault ribadisce in un'intervista concessa a «Ouest-France». quanto già detto dopo il Giro d'Italia vinto dal britannico: «Chris Froome non dovrebbe essere al via. Perché? Semplice: è stato trovato positivo all'antidoping. Non esiste il risultato anomalo. Contador per un caso simile è stato condannato, perché Froome no? Bisogna dire basta. Il gruppo dovrebbe fermarsi e scioperare al grido di "Se c'è lui noi non partiamo". Ma il gruppo è

troppo morbido, quando altri sono stati condannati tutti erano d'accordo. Le regole dovrebbero essere uguali per tutti».

IL CASO Tutto nasce dall'infinita battaglia legale, che tiene in sospeso Froome da sei mesi. Il controllo sotto esame è quello della tappa del 7 settembre della Vuelta: 2.000 ng/ml nelle urine di salbutamol­o contro un limite di 1.000, con la conferma del campione B. Quel giorno Froome riguadagnò su Nibali 21 dei 42" persi nella tappa precedente. Notifica datata 20 settembre, quando Froome vinse il bronzo mondiale della crono. Il fatto che un «risultato analitico avverso» non rappresent­i necessaria­mente una violazione della legge antidoping ha fatto nascere la battaglia legale tuttora in corso. Fra perizie e discussion­i siamo arrivati al 22 giugno. E il Tour parte il 7 luglio. Il Team Sky ha aspettato un giorno, poi ha risposto ad Hinault, senza risparmiar­gli nulla.

LA RISPOSTA «È deludente vedere che Bernard Hinault abbia, ancora una volta, ripetuto commenti errati su un caso che evidenteme­nte non capisce. I suoi commenti sono irresponsa­bili e frutto di una cattiva informazio­ne. Chris non è risultato positivo, piuttosto si tratta di un risultato negativo per un farmaco prescritto per l'asma. Come ex corridore, Bernard apprezzerà la necessità di equità per ogni atleta e, al momento, Chris ha il diritto di correre. Questo procedimen­to avrebbe dovuto restare riservato per proteggere l'atleta e consentire di stabilire la verità dei fatti: sfortunata­mente, quello che doveva restare riservato è trapelato. È chiarament­e una situazione difficile che nessuno più di Chris e del team vuole risolvere al più presto. Chris e il Team Sky sono completame­nte concentrat­i sul prossimo Tour de France e non lasceranno che questi commenti inopportun­o influenzin­o la preparazio­ne alla più importante gara del mondo»

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LAPRESSE È il 27 maggio: Chris Froome, 33 anni, brinda a Roma in maglia rosa dopo aver appena conquistat­o il suo primo Giro d'Italia
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