La Gazzetta dello Sport

Il segreto Juve? Vince col modulo «zero»

●Non solo Emre Can: da Pirlo a Pogba, Marotta&Paratici hanno schierato una squadra di svincolati

- Luca Pessina Nicolò Schira

Una Juventus a parametro zero. Anzi a 300mila euro per essere precisi. Quelli spesi nel gennaio 2011 da Beppe Marotta per riportare in Italia Andrea Barzagli dal Wolfsburg. Un affare straordina­rio, considerat­i l’investimen­to minimo e il rendimento straordina­rio del centrale negli ultimi sette anni. Il primo colpo di una lunghissim­a serie di affari low-cost, tanto da permetterc­i di stilare una vera e propria formazione.

DIFESA Tra i pali c’è il brasiliano Neto. Arrivato a Vinovo dalla Fiorentina (dopo un braccio di ferro con Roma e Inter) nell’estate 2015 ha giocato appena 11 gare in A, ma tanto è bastato al duo Marotta-Paratici per piazzare una importante plusvalenz­a, visto che l’hanno venduto per 6 milioni al Valencia due anni dopo. La difesa, rigorosame­nte a quattro, vede Dani Alves come terzino destro. Dodici mesi intensi quelli del brasiliano a Torino, con scudetto e Coppa Italia in bacheca ma anche l’amarezza della finale di Champions persa a Cardiff contro il Real. Gli atteggiame­nti estrosi e a volte sopra le righe mal di sposavano con lo stile Juve e dopo soli dodici mesi Dani ha fatto le valigie in direzione Parigi. Detto di Barzagli come centrale, al suo fianco una delle poche scommesse a zero perse dalla Juve in questi anni: Lucio. Il brasiliano dopo l’addio all’Inter nell’estate 2012 non è riuscito a lasciare il segno in bianconero. Appena una presenza e l’addio quattro mesi dopo, destinazio­ne San Paolo. Poche tracce juventine pure per il terzino sinistro Reto Ziegler: più utile a bilancio, con gli incassi relativi ai prestiti onerosi da parte di Fenerbahçe e Lokomotiv Mosca, che in campo (0 presenze).

CENTROCAMP­O In mezzo al campo la coppia Marotta-Paratici ha dato il massimo. Quattro colpi, uno meglio dell’altro. Il primo, in ordine cronologic­o: Andrea Pirlo,la pietra angolare sulla quale Conte nell’estate 2011 ha costruito la sua Juve. Quattro anni da favola, con un’unica delusione: la finale di Champions persa a Berlino contro il Barcellona. Proprio dove si è concluso il suo ciclo juventino. Da fantascien­za l’affare Paul Pogba, strappato al Manchester United a parametro zero nel 2012 e rivenduto sempre ai Red Devils per l’incredibil­e cifra di 105 milioni. Una cessione diventata leggendari­a per le casse di Corso Galileo Ferraris. È ancora protagonis­ta in bianconero, invece, Sami Khedira, che la Juve ha pescato a zero dal Real nel 2015. Ai tempi, una scommessa per molti (per via della presunta fragilità fisica del nazionale tedesco), diventata un’assoluta certezza negli ultimi tre anni vittoriosi della truppa di Allegri. Completa la mediana l’ultimo arrivato Emre Can, per il quale Marotta&Paratici hanno anticipato la concorrenz­a di Bayern e Real. L’ennesimo acquisto a zero che promette di rivelarsi un affare clamoroso.

ATTACCO Come clamoroso, almeno dal punto di vista del bilancio, è stato il francesino Coman, pescato nel’estate 2014 dal Paris Saint Germain quando aveva appena 18 anni. Una quindicina di apparizion­i nel primo dei quattro campionati vinti da Allegri, che sono però bastati per convincere il Bayern Monaco a investire 28 milioni (7 di prestito oneroso da sommare ai 21 dell’obbligo di riscatto) pur di portarlo in Germania. In Corso Galileo Ferraris hanno brindato anche dopo l’addio di Llorente. Il centravant­i spagnolo, sbarcato dall’Athletic Bilbao nel 2013 e tornato in patria dopo 24 mesi al Siviglia. Zero euro spesi e zero incassati, ma un bottino di 22 reti per griffare due dei setti scudetti consecutiv­i.

>Lucio e Ziegler hanno reso meno: per il resto, una lunga serie di colpi fenomenali

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L’a.d. Beppe Marotta, 61 anni ANSA

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