La Gazzetta dello Sport

Messico e Chicharito, altro che nuvole

●Vela e Hernandez stendono la Corea che pensa solo a picchiare, poi la Germania rovina la festa

- Fabio Bianchi

Messico,ma quali nuvole. Splende il sole dell’ottimismo e della gioia nel District Federal, come chiamano la capitale i suoi abitanti, e dintorni. E speriamo che arrivi qualche raggio di speranza, come spesso il calcio sa dare, anche ai confini con gli Stati Uniti. Dopo l’impresa con la Germania, ecco la vittoria annunciata, ma mica così scontata, con la Sud Corea. Messico a punteggio pieno. Due successi di fila non capitavano dai Mondiali del 2002. Ora gli basterà un pari con la Svezia per approdare agli ottavi. Ma la Germania all’ultimo respiro gli ha rovinato la festa totale.

NEL SEGNO DEI GIOIELLI Il Messico è una squadra ben organizzat­a, la Sud Corea è una squadra di mazzolator­i. Il Messico avanza con la velocità e le intuizioni di baby Lozano, il migliore di gran lunga dei suoi, la solidità di Guardado, i dribbling di Vela e la presenza pesante di Chicharito, che ha messo la prima firma in questo Mondiale. Javier Hernandez è il primo messicano della storia ad arrivare a 50 gol con la sua nazionale. Ha segnato in 3 mondiali di fila e ha raggiunto Cuauhtémoc Blanco e il capitano- senatore Rafa Marquez che è ancora qui, a lottare insieme a loro, a entrare nella ripresa con la sua esperienza e chissà mai che infila un golletto nel suo quarto mondiale.

LA CHIAVE Troppa la differenza di qualità. Eppure la partita non è esattament­e filata via liscia per il Messico. La tigna dei coreani ha dato parecchio fastidio ai giocatori e, soprattutt­o, allo sviluppo del gioco, di continuo spezzettat­o da entrate sempre fuori tempo e pericolose, spinte, gomiti alti. Un miracoli che non si sia fatto male nessuno. Colpevole l’arbitro serbo Matic che ha fischiato sempre ma ha cominciato ad ammonire troppo tardi (un paio di falli erano pure da rosso). Comunque, il Messico ha comandato il gioco ma nel primo round non è mai riuscito a rendersi pericoloso. Mentre l’unico schema coreano, palla lunga al gioiello del Tottenham Son, e speriamo che ce la caviamo, qualche brividino lo ha creato al sempre efficace AP deciso di spingere e ha inserito, tra gli altri, il veronese Lee, scuola Barcellona. Ma al posto di aumentare il tasso di classe, si è adeguato ai compagni rifilando pestoni. Co n la Corea sbilanciat­a, il messico ha colpito come meglio sa, in contropied­e. Affondo di Lozano, chi se no, palla al Chicharito, dribbling secco e gol. Poi Son ha reso meno amara l’eliminazio­ne con un bellissimo gol all’incrocio. Ma era troppo tardi e il Messico ora sogna.

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 ??  ?? Il secondo gol del Messico a opera di Javier «Chicharito» Hernandez che chiude la pratica Corea. A destra, l’esultanza dei messicani
Il secondo gol del Messico a opera di Javier «Chicharito» Hernandez che chiude la pratica Corea. A destra, l’esultanza dei messicani
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