Spalletti fa quadrato con 63 gol
●È il potenziale reti del quartetto nella testa del tecnico: così aumenta il peso offensivo
Intendiamoci: è un gioco, per questo va preso. Ma guai a sottovalutarlo. Qui dentro c’è la parte seconda del manuale di filosofia che sta seguendo Luciano Spalletti per rinforzare la sua Inter. Dei muscoli e della personalità s’è già scritto molto. Della tremenda voglia di costruire un’Inter più spregiudicata, più sbilanciata in avanti, è invece giusto aggiungere qualche particolare. La base di partenza è un numero che per un soffio – appena lo spazio di un colpo di testa di Vecino – ha rischiato di far fuori l’Inter dalla Champions. Sessantasei gol in campionato è una cifra che fatica ad esser confrontata con i 20 in più della Juventus, gli 11 del Napoli, addirittura i 23 della Lazio superata al fotofinish. Troppa distanza per riveder le stelle e per abbonarsi al successo. È (anche) qui che Spalletti ha chiesto di intervenire, ritoccando l’organico, mettendo mano al portafoglio e provando a buttar dentro ingredienti utili per vincere.
IL NINJA I gol, servono i gol, serve gente che il gol lo incontra appena si sveglia la mattina, non certo ogni tanto quando capita. Il gol per mestiere e GETTY IMAGES per curriculum, come capitava di vedere una volta, anni fa, nei corridoi del calciomercato, quando sorprendevi quell’allenatore (non molto preparato) che appena il d.s. gli suggeriva un possibile acquisto, lui subito andava a consultare l’almanacco Panini per verificare i numeri del ragazzo in questione. Ecco, Spalletti i numeri di Nainggolan li conosce bene, non c’è almanacco da consultare. C’è solo da ricordare e ricreare lo stesso habitat naturale per il Ninja. Quattroduetreuno è la parolina magica. Vuol dire un quadrilatero offensivo a cui affidare buona parte delle speranze di successo. È il modulo grazie al quale Nainggolan ha disputato la sua miglior stagione della carriera, confezionata con 11 reti: da qui si riparte, questo è l’«animale» che Spalletti ha richiamato con sé a Milano per strappare le partite. Con nessun altro tecnico Radja ha raggiunto vette così elevate. Non il classico trequartista da ultimo passaggio, ma primo uomo a chiamare il pressing, primo uomo a buttarsi dentro e pure a dividersi l’area con il centravanti, pure con un centravanti come Icardi che l’area la vuole tutta per sé. MAURO E IVAN Icardi è mister 29 gol, è uomo che in tre degli ultimi quattro campionati ha sempre superato quota 20: basta questo, null’altro da aggiungere. È intorno a Icardi che va costruito un contesto differente. Perisic il suo l’ha fatto la scorsa stagione, quantomeno sotto il profilo numerico, pur dentro i soliti alti e bassi nel rendimento: la continuità non sarà mai il suo pregio, ma 11 reti sono un bottino che porta il totale virtuale del monte gol dell’Inter a quota 51. Non è finita, questo è un triangolo e per formare il quadrilatero del 4-2-3-1 manca ancora un uomo. DOVE C’ERA ANTONIO Manca l’esterno alto a destra, lì dove Candreva la scorsa stagione non è riuscito a dare neppure il minimo apporto in termini realizzativi. Il differenziale è qui. Della trattativa Malcom parliamo nella pagina a fianco. Su quello che può dare tecnicamente il brasiliano, invece, è bene affidarsi al dato delle 12 reti segnate nell’ultima Ligue 1. Ergo: potenziale offensivo elevato, per un giocatore che porta un refuso nel cognome – una dedica «errata» della famiglia a Malcolm X – e che a Spalletti è pronto a regalare la grande capacità di far male agli avversari partendo da destra AFP ● Le reti realizzate da Icardi nell’ultimo campionato.
In 3 degli ultimi 4 tornei, il centravanti argentino ha superato quota 20 ● I gol segnati da Ivan Perisic nell’ultimo campionato. In totale sono 29 realizzati dal croato in tre stagioni con la maglia del club nerazzurro AFP
LE SCELTE Nainggolan e Malcom per andare oltre i limiti del campionato scorso
L’idea è anche quella di alleggerire e dunque «liberare» ancor di più Icardi
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e rientrando con il piede mancino. Ecco, ora il quadrilatero è completo: il totale fa 63 gol, di fatto in quattro giocatori solo tre reti in meno di quante ne ha segnate l’Inter in tutto lo scorso campionato. La ratio di Spalletti è chiara e sottintende pure un altro passaggio: quanto più alleggerisco Icardi dal compito, pardon, dall’ossessione del gol, tanto più l’argentino potrà risultare decisivo. Così l’ha pensata l’Inter: solo correggendo gli errori del passato, solo andando oltre i propri difetti, si può pensare di attaccare il campionato italiano.
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