Il Toro gioca in attacco Le punte sono un tesoro
●Mazzarri progetta una rosa con 4 attaccanti: i big resteranno, dalle cessioni potrà arrivare un bel gruzzolo per gli acquisti
L’oro del Toro è nella sua vocazione offensiva, in quella cassaforte dove a trovare uno spazietto libero si comincia a fare fatica. Otto personaggi chi in cerca di conferme, chi di una consacrazione, chi di un definitivo rilancio. Il 6 luglio all’happening del raduno al Filadelfia, Walter Mazzarri potrebbe trovarsi a dare il benvenuto a tutti gli otto attaccanti granata sotto contratto, dai quali ripartire per impostare le coordinate verso l'ambizione europea. Segnalato, quindi, affollamento nelle corsie degli attaccanti. Ma chi l’ha detto che l’abbondanza sia per forza un problema?
SPREAD GRANATA Oltre a fornire una pluralità di scelte e varianti a chi è a capo del progetto tecnico, rappresentano anche una preziosa risorsa sul mercato. Alla voce uomini-gol il Torino ha scoperto di avere nella pancia un autentico patrimonio tecnico e, per riflesso condizionato, anche economico. Quest’estate lo spread granata è schizzato verso l’alto, effetto della programmazione di questi anni: rispetto a dodici mesi fa, il valore fatto dal mercato attribuito al parco attaccanti è lievitato di una cinquantina di milioni, arrivando a sfiorare i duecento milioni. L’exploit di Iago Falque (capocannoniere dell’ultima stagione del Toro con 12 gol in Serie A e 2 in Coppa Italia), il ritorno di Ljajic su buoni livelli (testimoniati da 6 gol in A e 10 assist), la crescita del ventunenne Edera (non a caso la società è pronta a blindarlo con un rinnovo fino al 2022), la sorpresa Berenguer, il buon inizio di Mondiale di Niang, i rientri da Benevento di un Parigini più maturo e di Boyé dal Celta Vigo (più probabile che parta per Bormio che venga ceduto prima per essere testato da Mazzarri) si uniscono alla certezza di Belotti, capace di chiudere un’annata comunque in doppia cifra nonostante i tanti infortuni. Gli indizi raccolti in queste settimane di trattative segnalano come molti degli attaccanti del Toro stiano già facendo gola a non poche società: respinti i primi tentativi del Valencia per Iago, Ljajic piace allo Sporting Lisbona di Mihajlovic ma la sua voglia sembrerebbe di restare in granata, Edera ha tanti estimatori tra cui Napoli e Frosinone. All’occorrenza, potrebbero trasformarsi in un tesoretto funzionale per rinforzare l'organico nei reparti, difesa e centrocampo, dove il club si sta muovendo per attingere i «giusti innesti di qualità», come da programmi del presidente Urbano Cairo. Senza sacrifici, senza rinunciare a nessuno dei big. Un capitolo sul quale proprio Cairo è stato chiarissimo: «Teniamo tutti i migliori, non andrà via nessuno: ora pensiamo a rinforzarci senza fare proclami».
4 POSTI L’idea base di Mazzarri sulla quale avviare il lavoro in Valtellina è il 35-2 (naturalmente
non sono escluse varianti al modulo in corso d’opera, ma la strategia base è questa), con la decisione di partire il 19 agosto in campionato con quattro posti da riservare agli attaccanti. Due titolari e due alternative: ecco perché luglio sarà il mese delle scelte, quello delle valutazioni da fare in ritiro. Inevitabile che dal bouquet degli attaccanti sarà estratto chi dovrà salutare per trovare spazio e una maglia altrove. In attesa di capire come finirà il Mondiale di Niang con il Senegal, e se un suo eventuale exploit potrà aprire scenari di mercato oggi impronosticabili, chi non troverà un ruolo nel progetto Mazzarri potrebbe trasformarsi in fiche preziose da spendere al tavolo del mercato per centrare acquisti strategici. In questa direzione proseguono i ragionamenti con l’Udinese sul futuro di Parigini per arrivare al centrocampista Barak, uno degli uomini finiti nella lista granata alla voce dei giocatori che piacciono. Senza dimenticare che alla porta bussano anche i prodotti del vivaio: il centravanti diciannovenne croato Karlo Butic, (30 gol con la Primavera), è il talento più interessante. Destinato a un anno in prestito in serie B, per lui c’è già la coda. Il Toro il suo vero tesoro lo ha trovato in casa.
50 MILIONI É la crescita del valore di mercato del parco attaccanti granata dall'estate 2017 ad oggi