La Gazzetta dello Sport

Viviani, tris da padrone «È un momento d’oro»

● Elia domina anche a Grado: «Se non vinci ti criticano, se vinci dicono che non hai avversari». Il compagno Martinelli. «Campione vero!»

- Mattia Bazzoni GRADO (GORIZIA)

Elia Viviani si è confermato di un… Grado superiore a tutti. Il re della velocità ha esteso il suo dominio sull’elegante località goriziana, arrivo della 4a tappa dell’Adriatica Ionica Race. Una corsa che alla prima edizione si sta rivelando scrigno di trionfi importanti. Elia ha dominato mercoledì nella cronosquad­re inaugurale insieme alla sua Quick-Step Floors, si è ripetuto il giorno dopo tra i saliscendi di Maser e ha dettato legge anche ieri a Grado, imponendos­i con uno sprint impeccabil­e su Giacomo Nizzolo. Non è stata la tipica giornata per velocisti, ma una cavalcata di 223 km che nel finale ha attraversa­to due settori di sterrato (di 3,7 e 2,2 km) assumendo la fisionomia di una Classica. Puntualmen­te le strade bianche hanno ispirato l’azione di Niki Terpstra, uno che a curriculum mette una Parigi-Roubaix e un Giro delle Fiandre. Il gruppo è riuscito a riprenderl­o, poi ci ha pensato Viviani a rifinire il lavoro, sfruttando la ruota del compagno di squadra Alvaro Hodeg (terzo).

SPUNTI Alcune consideraz­ioni quando manca solo la tappa di Trieste – altro appuntamen­to per sprinter – alla fine: Ivan Ramiro Sosa, splendido rapace venerdì sul Giau, è vicino a imporre il suo sigillo sulla prima edizione: «Non avevo mai corso sullo sterrato e avevo paura – ha confermato il giovane “escarabajo” –, ma la squadra mi ha aiutato. Ora la concentraz­ione è massima per il gran finale». L’escursione fuoristrad­a è costata invece a Edward Ravasi ben 1’26’’ per colpa di una foratura: lo scalatore della UaeEmirate­s è scivolato dal secondo al quarto posto in classifica. Sul podio spicca infine il nome di Nizzolo, già sesto a Maser. Si sta avvicinand­o il campionato italiano di Darfo Boario Terme (1 luglio), nello stesso posto in cui due anni fa si laureò tricolore. Stavolta il circuito è troppo esigente per lui, ma questi piazzament­i sono segnali incoraggia­nti dopo due stagioni segnate dagli infortuni.

SERIAL WINNER Chi ha un morale inscalfibi­le è ovviamente Elia Viviani, al 12° centro stagionale: una cifra che lo lancia in vetta alla graduatori­a dei

61 ● I successi in carriera di Elia Viviani in vetta alla classifica dei plurivinci­tori italiani in attività. Il 2018 è già la sua stagione migliore su strada

1’26” ● Il distacco accumulato da Ravasi per una foratura sullo sterrato, che gli sono costati due posti in classifica, facendolo scivolare dal 2° al 4° posto

plurivinci­tori del 2018, un grado (di nuovo) sopra ad Alejandro Valverde. «È un momento d’oro e va sfruttato – ha detto –. In queste gare se non vinci ti criticano, e se vinci dicono che non hai avversari. La realtà è che, come al Giro, i rivali non mancano, da Cavendish a Nizzolo. Nel finale avrei dovuto forse lasciare spazio a Hodeg, che era alla ruota di Renshaw, ma si rischiava di finire 2° e 3°. Così ho fatto la mia volata. La realtà è che abbiamo tanti giovani in squadra, tutti molto forti».

L’ALLIEVO Tra di loro c’è anche il bresciano Davide Martinelli, 25 anni, che all’Adriatica Ionica Race condivide con Elia la camera e i finali di tappa (tranne ieri che ha forato). «È bello correre al suo servizio – racconta il figlio di Beppe Martinelli, storico direttore sportivo all’Astana –, sa trovare le parole per motivarci e ha fiducia in chi gli tira la volata. E poi è facile da “guidare” nei finali caotici, perché è un pistard, uno abile in bici. Anche oggi (ieri, ndr.) sullo sterrato, sapevi che lui sarebbe stato senza problemi alla ruota. Con Kittel, per esempio, era diverso: voleva essere tenuto davanti, non amava le situazioni gomito a gomito. E poi Elia è migliorato anche in salita: è completo, un campione vero». Martinelli è al terzo anno nella corazzata belga: «Sono nell’ambiente perfetto per maturare. Mi piace la mentalità vincente della Quick-Step Floors, il fatto di voler sempre essere il faro della corsa. Ci sono tanti giovani come me, da Hodeg a Jakobsen, passando per Schachmann, Cavagna e De Plus. Tutti ci prendiamo le nostre responsabi­lità, e quando si presenta l’occasione proviamo il colpaccio».

LE CHIAVI

Elia, al 12° centro stagionale, s’impone in volata davanti a Nizzolo

Oggi si chiude a Trieste: altro appuntamen­to per velocisti

 ?? BETTINI ?? La volata vincente di Elia Viviani, 29 anni, sul traguardo di Grado. I battuti sono Nizzolo e il colombiano Hodeg
BETTINI La volata vincente di Elia Viviani, 29 anni, sul traguardo di Grado. I battuti sono Nizzolo e il colombiano Hodeg
 ??  ?? Ivan Ramiro Sosa, 20 anni, colombiano, ha difeso la maglia azzurra
Ivan Ramiro Sosa, 20 anni, colombiano, ha difeso la maglia azzurra

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