Federer e Djokovic un altro passo avanti Wimbledon nel mirino
●Halle: Roger fatica ma è in finale, oggi sfida Coric per il titolo n.99. Nole all’ultimo atto del Queen’s senza aver perso un set
Un duello a distanza, nessuno pensa all’altro, ma affiancarli è inevitabile. Li separano circa 900 km in linea d’aria, ma sono vicinissimi, uniti dal sogno dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, ovvero Wimbledon, che si staglia all’orizzonte. Sono Roger Federer, che lo ha vinto 8 volte tra il 2003 e il 2017, e Nole Djokovic, tre volte campione ('11, 14 e 15).
DUBBI Abbi dubbi, cantava Edoardo Bennato. Giusto averne, perché lo svizzero ha sì centrato la finale ad Halle (20a vittoria consecutiva sull’erba, seconda striscia più lunga della carriera dopo quella di 65 tra ‘03 e ‘08), ma non ha incantato. Due match point annullati al francese Paire al 2° turno, tanta fatica nei quarti con l’australiano Ebden, n.60 al mondo (7-6 7-5), una semifinale che ha allungato le ombre sul suo stato di forma, uno stentato bis (7-6 7-5) contro lo statunitense Kudla (n. 109 del ranking, uscito dalle qualificazioni), contro il quale ha dovuto annullare 5 palle break nel 2° set, centrando comunque la 12a finale sull’erba tedesca, la numero 149 in carriera. Vincendo arriverebbe a quota 10 ad Halle e 99 in carriera. Tra lui e l’anticamera per quel 100 tondo tondo che – se arrivasse nel regno di fragole e panna – sarebbe la ciliegina sulla torta, il croato Borna Coric, n.34 del ranking, giustiziere di Seppi nei quarti, entrato in finale senza sudare dopo il ritiro per infortunio di Roberto Bautista Agut, 5 giochi, con lo spagnolo avanti 3-2. «Kudla ha giocato un ottimo torneo – ha poi detto Roger, che ad Halle non ha mai perso prima delle semifinali nelle 14 partecipazioni – E’ stata dura, come ai quarti. Ho fatto subito il break e nella mia testa pensavo di chiudere 6-2 o 6-3. Invece gliel’ho restituito subito. Devo far meglio, non posso lasciare giochi così agli avversari. Ma è stato importante fare le scelte giuste nei momenti chiave. Mi aspetto gare tirate, sto giocando molto e mi alleno poco, è normale. Ora cercherò di dare il massimo in finale e poi mi darò un voto sulla condizione, prima di preparare Wimbledon».
NOLE Il 2018 di Djokovic è stato tutt’altro che facile sin qui. Dopo l’operazione a un gomito, il serbo ha faticato a ritrovare la forma migliore. Fuori a Roma con Nadal in semifinale, a Parigi con Cecchinato nei quarti, ancora a caccia della prima vittoria in un torneo Atp. Che potrebbe arrivare oggi al Queen’s, dove in finale, la prima stagionale, affronterà il croato Cilic, vincitore in 2 set del vulcanico Kyrgios, stavolta fermatosi a 16 ace dopo i 32 di ottavi e quarti. Nole sembra nettamente in crescita. A Londra non ha ancora perso un set, anche se ieri ha dovuto faticare parecchio per piegare il francese Chardy, ricorrendo al tie break nel 1° set e sfruttando l’unico break al 9° gioco del 2° per chiudere 7-6 6-4. Ancora non è al top, gli manca il ritmo gara e qualcosina in più al servizio, ma Nole è sulla strada giusta. Quella che potrebbe portarlo a trovare – chissà – Federer sull’erba più bella del mondo. Risultati, Halle (Ger, erba, 1.983.595 euro, semifinali: Federer (Svi) b. Kudla (Usa) 7-6 (1) 7-5; Coric (Cro) b. Bautista (Spa) 2-3 rit. Queen’s (Gb, erba, 1.983.595 euro), semifinali: Cilic (Cro) b. Kyrgios (Aus) 7-6 (3) 7-6 (4); Djokovic (Ser) b. Chardy (Fra) 7-6 (5) 6-4.